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Aggiornato: 16 giugno 2025
Sto bene!.... Mi sento bene!... Gli altri lo lasciano andare in brum, ma poi gli tengono dietro, pure in carrozza. Quando il brum si ferma dinanzi al palazzo, il portiere accorre.... lo aiuta a scendere. Lei?... Lei?... borbottò il Casalbara. La signora duchessa?... È in casa, Eccellenza; è in casa. È col signor Cantasirena, gli dice la Vittorina sopraggiungendo. E lo aiuta a salir le scale.
Il capitano Fara-Bon era realmente esistito ed era morto in quei giorni; ma Cantasirena non aveva ricevuto il dispaccio al Rinnovatore e tanto meno gli era stato mandato dal Presidente della Camera. Quella mattina egli non s'era fatto vedere all'ufficio; non voleva cadere in mano ai nemici, ai "tirolesi". Taddeo, una specie di portiere e di fattorino, che con una gamba di legno arrivava sempre in ritardo e che egli perciò chiamava Teddeum, gli aveva portato le lettere, i giornali al Circolo dei Superstiti; e appunto col
Egli pensò che dalle portiere lo avrebber forse potuto vedere a travagliare, e si animò tutto.
E il pover'uomo, nell'uscire dal palazzo, sospirò come Nora aveva sospirato il giorno innanzi, vedendo il magnifico portiere... La livrea gallonata non gli destò nessun impeto di rivolta: pensò invece a quella povera signora, abituata come una regina...., e adesso tanto disgraziata.... E sospirò ancora, anche più tardi ripensando a lei, mentre lavorava solo, alla banca.
Eppure era stata una delle tante attrattive del duca di Casalbara, una delle attrattive che l'avevano indotta a sposarlo! Non era con quel palazzo dal grande giardino ch'essa aveva cominciato a fare all'amore? Col palazzo dall'antico cancello di ferro, dallo stemma dorato e la corona ducale e il magnifico portiere che pareva il re della contrada?
Le portiere erano chiuse, e via! si partiva al galoppo, mentre Anne-Marie salutava ancora, ridendo e picchiando le dita ai vetri, prima dell'una finestra e poi dell'altra, in segno d'addio... Finalmente le grida e gli applausi, e i giovani che ancora tentavano di seguire la carrozza a corsa, tutti erano lasciati indietro, e la piccina ricadeva con un piccolo sospiro di gioia nelle braccia di sua madre.
A qualunque parola che dicea Marfisa, ei non lasciava l'«illustrissima». Le serve erano uscite dalla stanza, ché non istan piú salde a quella danza. E sghignazzavan dietro le portiere, quando sentieno «illustrissima» a dire.
Con quel famoso dispaccio, semm nun che comanta! Andò dalla duchessa subito, sul momento. La c'è? domandò al portiere senza tante cerimonie. Il portiere gli rispose di sì, che la signora duchessa era in casa, ma che, stante la malattia del signor duca, assolutamente non riceveva nessuno. Va supito ad afertirla che sont chi mi!
Legno policromo del seicento! enunziò Piero, senza guardar la signora, come avesse parlato all'aria. Ella passò, a testa alta, imperturbabile, il ventaglio nella destra, mentre il valletto, premuto il bottone elettrico per dar avviso al portiere, si piegava fino a terra. Così fu che Loredana potè aver notizie di Filippo e dargliene.
Il portiere chiamò la Vittorina per far annunziare alla signora duchessa, che c'era il commendator Kloss, il quale aveva premura di parlarle. Nora era in camera di suo marito. Essa non lo abbandonava più, non lo lasciava mai, nè giorno, nè notte: nessuno doveva entrare in quella camera, tranne il dottor Foresti.
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