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Aggiornato: 12 giugno 2025
Sollevò di peso la bambinaia, la portò sul canapè, le spruzzò la faccia con acqua e aceto; la baciò, la ribaciò, le riscaldò col fiato le manine diacce, e quando ritornò in sè, le giurò che non l'avrebbe mai abbandonata, che sarebbe stata come la sua mamma, e ad ogni costo le fece buttar giù un mezzo bicchierino di fernet puro, che, non essendoci la ragazzina abituata, le dette il travaglio di stomaco.
DIC. Io ti metterò innanzi esempj d'un'altra cosa, che non si contenga nella scrittura sacra. Credi tu che le navi possino uscire dalle Gadi, e dal porto d'Ulisbona, citt
Anni sono una giovane inglese, s'innamorò a morte di lui; andava ogni giorno in chiesa per visitarlo, e la sua passione andò tant'oltre, che un bel giorno si decise a rapirlo. Fece fare in segreto un altro bambino identico, un bimbo lattante, lo portò in chiesa, e lo sostituì a quello legittimo che si portò a casa.
E narrerei: Venite al porto. Io ho veduto le venerande galee, i galioni, le galiazze, le galeotte, le cetee, i taridi, i panfili, le vacchette, le borbotte, i golabi, le gatte, le cocche, le saettìe, i portantini, gli uscieri, le flotte di quei genovesi che ghermirono la Corsica, la Capraia, la Gorgona, Tunisi e Minorca, Almeria, Tortosa; navigatori e guerrieri, i ghibellini contro Carlo, i guelfi che preferirono lo esiglio al pane dato dai vincitori, i sostegni del seggio bizantino, i mercatanti da Ceuta al mar Libico, all'Egizio, al Sinaco, al Panfilio, al Lido, all'Arcipelago.
e 'l Varchi è al suo ritorno seren, sol, porto: e chi ha d'onor disìo, si rallegra, gioisce e loda Iddio. XXXII. A Girolamo Muzio Voi ch'avete fortuna sì nimica, com'animo, valor e cortesia, qual benigno destino oggi v'invia a riveder la vostra fiamma antica? Muzio gentile, un'alma così amica è soave valore a l'alma mia, ben duolmi de la dura e alpestra via con tanta non di voi degna fatica.
Io voglio di Genova condur a Bologna 200 doppie, che ho riscosse colá d'un mio credito: se le porto in doppie di peso, che vagliono in Genova 3760 lire, le trovo valere in Bologna lire 7000; ma, se io le avessi in genovine a lire 7.12 di Genova l'una, sarebbono genovine 494 e 2/3 poco piú, che in Bologna sono di quella moneta, a lire 6.4 l'una, lire 7069; onde in genovine avrò vantaggio di dette 69 lire, e però vado al mercante a barattarle in tante genovine.
Una quiete profonda regna nell'antico paese di Nettuno e ne' suoi dintorni. Nettuno attualmente è circondato da antiche torri e da scure mura merlate, che hanno più di una volta resistito agli assalti dei Saraceni. Nessun pescatore o marinaio avviva lo specchio dell'acqua, poichè non vi è porto, e la popolazione è dedita alla pastorizia.
«E voi chi vi ha insegnato a battere alla porta come su un tamburo, e a dar del tu alle zitelle?» disse Marta sopravvenendo a troncare le parole del sagrestano: ma visto costui, mutò la cera e tacque, maravigliata di quell'apparizione d'un uomo creduto morto. «Meritereste, disse Mattia altezzoso che mi voltassi addietro, e le novelle che porto me le tenessi per me...
Delle ore intere egli se ne stava a sedere davanti a quella finestretta, divertendosi come un bambino a osservar col binocolo il traffico del porto, gli arrivi e le partenze de' velieri, od i vapori che passavan lontani impennacchiati di fumo: una cosa che inteneriva!
Non lasciò che l'Enrico terminasse la frase; corse per quanto glielo permettevano i settantanni nella sua camera, e portò al contino le dodicimila lire in tre bei libretti puliti e fiammanti ch'era un piacere a vederli. Ma no, non voglio, non voglio diceva Enrico colle lagrime agli occhi. La balia alzò la destra, e con una specie di entusiasmo, sclamò: Ma non è forse roba sua codesta?
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