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Aggiornato: 17 maggio 2025


E poi quello sconosciuto aveva un aspetto dolce, leale e aperto che avrebbe inspirato anche ad un uomo diffidentissimo la fiducia più illimitata. Egli pareva essere sui cinquant'anni, aveva favoriti lunghi e canuti, gli zigomi sporgenti, e i pomelli d'un rosso vivo, gli occhi grigi e scrutatori. Due solchi laterali incavati dagli occhiali sul naso indicavano in lui una persona d'affari.

Son piuttosto alte che piccine, e grassotte; hanno i tratti del viso irregolari, la pelle unita e brillante, d'un bel bianco pallido o d'un roseo delicatissimo, che vi sembra stato suffuso dall'alito di un angelo; i pomelli delle guancie salienti; gli occhi d'un azzurro chiaro, sovente chiarissimo, in alcune di un'apparenza vitrea, che danno uno sguardo vago come quello d'una persona distratta.

Ora capisco perchè vi s'ingrossa il pomo d'Adamo: son lo vostre bugie... finì col dire la mamma di Amedeo, una donna ancor viva e forte coi cappelli bianchi, che cascavano sui pomelli rossi delle sue guance essicate. Bortolo a quel proverbio del pomo di Adamo non potè trattenersi dal ridere, mentre la Santina mostrava il desiderio di veder qualche altra cosa.

Aveva un fidanzato e lo avrebbe sposato tranquillamente e senza ribellioni. Era un negoziante di uva, alto, ossuto, coi pomelli sporgenti, di un rosso affogato nel bruno, con tutta la faccia color mattone, bruciata dal sole, la barba nera, gli occhi neri, vivaci ed incavernati, le dita nodose. Aveva diciotto anni più della sua fidanzata, il che si usa laggiù.

Esse si posavano sul volto bruno dell'ammalata, dai pomelli arrossati, mentre ella dormiva, gittata in quei torpori profondi che sono il preludio della morte: il figliuolo invano le scacciava con un ventaglio, esse ritornavano a posarsi su quelle labbra semiaperte da cui sfuggiva breve, rôco, rantoloso, il respiro.

Pure, quegli occhi profondi di tisica, quei pomelli accesi, quella massa di capelli, quei denti bianchi, le davano ancora una singolare parvenza di bellezza. Il sole cominciò finalmente, a nascondersi dietro alla solita fumana serale. Una brezzolina sottile volò via pei campi. Anche nella camera della malata penetrò il frescolino.

Nessun cliente ancora stava nella stanza. Turlendana sedette e incominciò a mangiare a grandi bocconi, con la testa su ’l piatto, senza intervalli, come un uomo famelico. Egli era quasi intieramente calvo: una profonda cicatrice rossiccia gli solcava per lungo la fronte e gli scendeva fino a mezzo la guancia; la barba folta e grigia gli saliva fino ai pomelli emergenti; la pelle, bruna, secca, piena di asperit

Labbra esangui, muscoli denutriti, cianosi al lobulo degli orecchi, a' pomelli, al lobulo del naso: l'occhio destro gonfio, il collo tumido, turgide le giugulari... V'hanno osservato il petto? Picchiato in petto? Picchiato? Altro! Non fanno che questo. Ma scusi, che vogliono dire tutte queste linee che mi segnano in petto con la matita rossa?

Agitò la testina calva e rossa, troppo rossa ai pomelli, gittando intorno un'occhiata diffidente. Filomena! gridai alla caffettiera: porta un bicchiere di acquavite a Venanzio. Questa cortesia lo decise. Abbassò il volto, si strinse nelle spalle e coll'aria di chi confessa un secreto, che tutti sanno ed approvano ma niuno osa rivelare: Uhm! Io ho gi

Ad un tratto fece un balzo come se si destasse repentinamente, il cuore gli si strinse in una crispazione spaventosa, un'esclamazione pazza gli salì alla gola e per rattenerla, fece uno sforzo così violento, che i pomelli delle sue gote, s'infiammarono, negli occhi ebbe una specie di barbaglio...

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