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Aggiornato: 26 maggio 2025


Giunto presso Castel S. Angelo, sentì voglia di uno zigaro. Entrò pertanto in un botteghino di privative, ove trovavansi tre popolani, seduti presso il banco a discorrere colla venditrice piuttosto piacente. La loro bibita era acquavite. Quella tabaccaia scelse, con premura lo zigaro ad Alfredo, ed egli ringraziò colla frase: molto gentile la signorina!

Sogghignava, invece di sorridere, e la bocca giovanile, coi denti bianchi sotto i baffi impeciati, puzzava di acquavite; nel parlare, mischiava un po' di piemontese a un po' di napoletano, e mentre Temistocle ammirava la sua daga e Gian Maria si provava l'elmetto, egli seguiva con l'occhio freddo e indifferente ogni passo della Cammilla per essere pronto a schivarla se gli fosse venuta appresso.

Qui si stringeva una mano di montanari intorno a varj soldati che eran pur nati sui colli, altrove gli amici insieme prendeano riposo dalle fatiche: ove si conveniva ad un desco, ove si allestiva un cibo, e mentre l'uno si tenea buono se rendeva acquavite per latte, l'altro era desioso a più spiritosi beveraggi.

Ricevono un nutrimento che varia a seconda dei luoghi ma che è invariabilmente cattivo; bevono acqua calda e quasi sempre melmosa, raramente mescolata con un po' di caña acquavite ricavata dalla distillazione della canna di zucchero. Il loro lavoro è aspro, terribile, sotto al sole torrido. Hanno un salario che può andare dal mezzo peso al giorno fino ai due pesos.

Il professore, che ad una timida interrogazione della moglie aveva accusato della propria svogliatezza l'uggia delle molte brighe avute in quel pomeriggio, non potè trattenere qualche segno d'impazienza anche quando la Vige, dopo avergli servito il bicchierino di vecchia acquavite, ch'egli prendeva sempre al finire della cena, stimò opportuno, forse nell'intento di distrarlo dai suoi foschi pensieri, di toccare un argomento, del quale s'era gi

Si alza la tela, sulla quale è dipinta una scena di satiri, col vecchio Sileno ebbro, e siccome non sappiamo che cosa si reciti, è necessario stare attenti. Compare un vecchio usuraio che attira a la cantiniera di un reggimento, alla cui mano pretendono un cadetto ed un sergente. Questi fa la parte del buffone, non fa altro che bere continuamente acquavite.

Attendi a vendere il tuo bucherame e la tua acquavite, e non darti un pensiero al mondo di tutte queste cose, che gi

Cinquanta mila ducati in acquavite per i soldati in una giornata di battaglia. Un milione e mezzo di ducati per mantenere prigionieri e feriti. Un milione in messe di grazia e Te Deum all'Onnipossente. Trecento milioni di suffragi pei morti. Settecento mila quattrocento novantaquattro ducati in spie e.....

Il buon vino era una mistura d'acqua di fonte, acquavite di patate, e non so che sostanze coloranti; il buon ristoro, pane stantìo, formaggio pecorino, salame di asino, carne di capretto e qualche volta un po' di caccia o qualche uova od un par di pippioni, o qualche pesce pescato nel fiume regale, che scorreva poco lontano.

⁴¹ Canceddi erano appunto i guidatori di bestie da soma, così detti dallo arnese a guisa di forbici che stava levato sul basto, e che chiamavasi appunto canceddu. ⁴² Atti del Senato, a. 1790-91, p. 132. Mastro Bernardo Rusciglione, dalla sua classica panca vendeva nelle Quattro Cantoniere acqua diaccia di estate, acquavite, centerbe, mmiscu d’inverno.

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