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Aggiornato: 8 giugno 2025


«Quell'uomo era napoletano e si chiamava Carocci. Morì attraversando il mare. «Sua madre e suo padre vivevano ancora. Aveva fratelli e sorelle. Dio perdoni ai repubblicani che avvelenarono di dolore i loro giorni

Tu mi ami; è vero? ella disse, non cessando di guardarmi come per non perdere nessun segno della mia commozione. Tu mi perdoni tutto. Ella proruppe, esaltandosi di nuovo: Bisogna che tu mi ami, bisogna che tu mi ami molto, ora, perché domani non ci sarò più, perché stanotte morirò, forse stasera morirò; e tu ti pentiresti di non avermi amata, di non avermi perdonata, oh certo ti pentiresti....

Ero lo stanchissimo viandante; venni a te, cappelletta sulla montagna, e, arso dal sole, cercai un'ombra.... Riposai all'ombra dei cipressi. Pegli. Hôtel Garcini. Oh, oh! perdoni, ma questo poi no! Marchesa, mi ascolti, e non rida, s'io dico: un po' di scetticismo! Lei si spaventa alla sola parola, ma, in pratica, quante volte Lei fu più scettica di me, che oggi voglio scherzare. Dunque? dicevamo?

Avresti fatti meglio a non discostartene mai. Basta; cosa fatta capo ha; dimentichiamo questa pazza giornata. Perdoni? Bella forza! Come fare altrimenti? Dopo aver soggiogato il popolo, questo bel cianciatore soggioga anche me. Mi chiedevi Fulvia? Le darai l'anello! Eccolo! Ah! non si perde tempo? Non gi

Ho fermato per istrada una donna. Le ho detto: «Perdoni! Potrebbe forse lei...», e poi mi è mancato il coraggio e le ho domandato dov'era la 38.ma Strada. Me l'ha indicata, ed io son tornata indietro per la strada gi

Trasalì, e rispose colle lagrime agli occhi: Dio ci perdoni a tutti! ...............................

Bandino. Sorella mia, perché mi strazii? Mortella. , chiamami così. Non voglio da te altro nome. Il mio, voglio che sia dimenticato. Fratello mio dolce! Il cuore mi trabocca se ti chiamo così. Fratello! Tu sei il mio fratello. Bandino. Non hai dunque più rancore contro di me? Mi perdoni? Mortella. Prendiamoci per le mani. Anche tu, se t’ho detto qualche parola amara, anche tu perdonami.

Il poveretto teneva il capo basso, perplesso fra la reverenza e un gran desiderio di dire di no. Finalmente balbettò fra i denti: Perdoni, ora non posso partire.... ancora qualche giorno per sbrigar certe faccende.... Dimmi il tuo bisogno, farò io per te ogni cosa... Beppe fatto più ardito scoteva il capo.

La è una bestiolina tanto carina e quietina," e nuotando svogliatamente e parlando talvolta a stessa, continuava Alice, "e fa le fusa per benino quando giace accoccolata presso al focolare, leccandosi le zampine e nettandosi la faccia e l'è tanto soffice e soave alle carezze e l'è proprio un paladino nell'afferrare i sorci oh mi perdoni!" sclamò di nuovo Alice perchè questa volta il Sorcio aveva il pelo tutto arruffato, e sembrava offeso immensamente, "Noi non ne parleremo più se ciò le incresce."

Chi, la sposa? chiese il maggiordomo stordito. Sicuro, è di mia figlia ch'io le parlo. Vostra figlia!? E gli occhi del maggiordomo volevano schizzar fuori dell'orbita. Si metta nei nostri panni, signor Nicodemo, disse la portinaja asciugandosi una lagrima e ci perdoni di aver osato farle simili proposte. Noi abbiamo un'unica figliuola che l'amiamo più ancora di noi stessi.

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