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Aggiornato: 1 luglio 2025
E qui cominciò per l'Italia una iliade di vergogne tali che la penna istessa par si sdegni dallo scriverle. Fu allora che Nan
Ma egli, che veramente da Dio era, tutto immobil si stette; e per levarci ogni sospetto ed ogni dubbiosa mescredenza che ne l'animo nostro nasciuta fusse o nascerci potesse, con voce assai umana ed umile rispose cosí: Quanto sia, figliuoli miei, da fuggire e biasimare l'essere sciocco e imprudente, e troppo agevolmente e di leggiero dare orecchie ed aver fede a visioni e parole, quantunque e buone e veracissime quelle ne paiano, io non potrei giammai con parole spiegare né con la penna scrivere.
Cordellina e Svario furono due de' piú celebri avvocati del fòro veneto. Stanza 5. Di Marfisa bizzarra cantar voglio. Cantolla un altro, e non ebbe concetto... onde rimase con Paris e Vienna ad aspettar qualche moderna penna. Un certo Dragontino da Fano scrisse un poema nel Cinquecento, intitolato La Marfisa bizzarra, seguendo le fantasie romanzesche del Boiardo e dell'Ariosto meschinamente.
Laura Marangi scivolò lentamente lungo la tavola, tornò a sedere al suo posto, riprese la penna e contemplò, muta, meditando, i suoi compiti. Gli occhi le si erano empiti di lagrime. Bagnò due o tre volte la penna, cercò uno degli scritti nel mucchietto che se n'era posto davanti. La mano e lo scritto, rimasero lì, immoti.
Ma tant'è, mi pare una corbelleria così nuova che non posso tenermela nella penna.
Indi, ad alta voce, mastro Jacopo proseguì: Vieni a bottega quando ti piace, anche oggi, se tuo padre si contenta, io mi contento e godo. Non metto che una condizione ad averti con me. Quale? Io l'accetto fin d'ora; disse Spinello, a cui brillavano gli occhi dalla contentezza. Di tenere i tuoi tocchi in penna per me.
«Oh sì, scrivere! scrivere io! se tu sapessi, mamma, quanto pesa la penna alle mani avvezze a trattar la sciabola. Preferisco dar la scalata ad una piazza, anzichè scrivere due righi».
Con l'anima tutta piena di questo pensiero, Loreta s'era chiusa nella sua camera e febbrilmente aveva cominciato una lettera per il conte Polverari. La penna le era corsa veloce per un intero foglietto, senza un pentimento, con quell'ardore di frasi che le veniva dalla sincerit
Li quali canti cosí provvedutamente distinguono le varietá del trattato opportune, come gli occhi distinguono i colori o la diversitá delle cose obiette. Dunque bene è d'angelica penna coperta la carne del nostro paone.
C'era, ad esempio, la sottoprefettura, c'era la pretura, il ricevitore del registro, il conservatore delle ipoteche, e non ci mancavano i reali carabinieri, comandati dalla perla dei marescialli. Il verificatore dei pesi e misure abitava più lungi, e così pure il ricevitore delle dogane, con altri ufficiali, i cui nomi non vogliono venirmi alla penna.
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