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Aggiornato: 9 giugno 2025
Il resto della Germania era un caos di staterelli sminuzzati, di signorie territoriali, di principati retti a sistema assoluto, nei quali il sentimento nazionale era caduto più in basso che nella vicina e meno divisa penisola italica. L'Impero stesso era incurabile; le riforme fatte da un grande imperatore, quale fu Giuseppe II, dovettero naufragare.
Tutta Europa si mise in ragionamenti di politica per quell'angolo d'Italia, piccolo sì, ma che, per la sua postura, faceva gola a troppi potentati. Imperocché la Valtellina, come dicemmo, dall'estremo occidentale tocca il Milanese, dall'opposto il Tirolo; gli altri due lati confinano coi Veneziani e coi Grigioni; ed è noto che allora un ramo austriaco imperava in Germania, un altro nella Spagna, nel Nuovo Mondo e in tanta parte d'Asia. Immensi possessi, tra cui andavano perduti il Milanese e il Napoletano. Cadeva la Valtellina alla Spagna? Ecco aperto e spedito un passo, onde tragittare qualunque esercito dalla Germania in Italia, volessero o no gli Svizzeri ed i Grigioni. Che se in tal modo si fossero dato mano i domini austriaci dalla Rezia fino alla Dalmazia, avrebber tolto in mezzo la Venezia e gli altri Stati Italiani, impedendo a questi i soccorsi esterni, e divenendo arbitri della Penisola. Veniva poi il papa, sperando in quel torbido pescare grandezza alla Chiesa od ai nipoti; veniva la Francia ingelosita della baldanzosa potenza austriaca, come la chiamava il Richelieu. Dall'altra parte i Riformati della Rezia, di Svizzera, di Germania, d'Olanda, fin d'Inghilterra, sostenevano, per interesse di religione, gli antichi dominatori: i predicanti, in ogni paese, narravano ed esageravano l'assassinio, chiedendone vendetta, a nome non solo della fede, ma dell'umanit
Non so che dire, ma è così: dunque non pensateci più. Veramente, disse il duca sorridendo con ironia. deve essersi divertito assai nell'obbedirvi.... Corse fino a Milano, a quanto ne udii.... Mi sembra vederlo quel povero conte cavalcare per le strade della penisola dietro alla sua impresa.... impresa, da vero cavaliere di Malta....
Ma basta con questi sogni. Napoleone manteneva l'Italia in tensione, quando egli prestava ad essi l'orecchio, ed infatti il suo sbarco nella penisola avrebbe fatto vacillare ogni cosa. Egli si sarebbe senza dubbio rivolto all'Italia, se la Francia non gli avesse offerto nessuna prospettiva; ma ciò, di cui i suoi agenti di col
Del resto, si frammischiarono a tutti i fatti della penisola, guerreggiarono, predarono, si moltiplicarono, si sciolsero, si riunirono, e si accrebbero di quelle che Francia veniva cacciando, le funeste campagnie italiane sotto duca Guarnieri il tedesco «nemico di Dio», fra Moriale un provenzale, il conte Lando, Anichino Bongarten, Alberto Sterz tedeschi, Giovanni Hawkwood inglese, ed altri minori.
E prima ridusse i salassi, ed altre genti galliche alpestri; fatto piccolo ma notevole, perché solamente allora, e cosí dopo quattro secoli, si vede terminata la gran guerra nazionale contro ai galli, e compiuta la conquista della penisola, a cui intiera s'estese allora il nome d'Italia.
Figli della Penisola oltremontana! Non siete stranieri lontani, quando sul Continente si tratta una causa così importante. Simile è sempre ed in tutto la situazione dell'Ungheria, della Polonia e dell'Italia: la loro causa è la stessa; simili dunque e contemporanei devono per tutti essere i momenti d'operazione. Questa persuasione bolle nel sangue degli eroici guerrieri d'Italia e di Polonia, e il cuore dei cittadini delle due nazioni s'infiamma egualmente per la causa dell'Umanit
Ad ogni modo, gli ostrogoti o goti orientali erano una parte di questa nazione, rimasta giá sulle bocche del Danubio, quando i lor fratelli visigoti o goti occidentali n'erano partiti, poco men che un secolo addietro, a correr l'Europa, a capitare e fondare un regno sul Rodano e in tutta la penisola spagnuola.
Intanto i malumori in Italia erano più vivi che mai. Il fermento sopito verso la fine del 1843, s'era nel 1844 risvegliato più minaccioso, e dal centro s'era steso al mezzogiorno della penisola. In Calabria, una sommossa armata, tentata e repressa a Cosenza, avea lasciato gli spiriti eccitati e vogliosi di ritentare. La Sicilia, paese sistematicamente angariato da ogni sorta di vessazioni e d'espilazioni, fremeva rivolta, e, popolata di gente più avvezza all'opre che alle parole, l'avrebbe osata, se in una citt
Il solitario è sul continente ove lo chiamarono i suoi amici. Egli ha lasciato la sua dimora per compiere un dovere verso quella Italia a cui egli ha dedicato l'intiera sua vita. Egli deve fare una peregrinazione di propaganda in molte parti della penisola e principiare dal Veneto.
Parola Del Giorno
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