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Aggiornato: 18 giugno 2025


²⁴ Brydone, A tour through Sicily a. Malta, lett. XXV. London, 1773-76. ²⁵ Houel, op. cit., t. I, p. 73 e segg. ²⁶ De Saint-Non, Voyage pittoresque ou Description des royaumes de Naples et de Sicile, t. IV, pp. 144-48. Paris, 1784. ²⁷ Goethe, Italienische Reise, lett. 13-14 Aprile 1787.

Egli le chiese di Montecarlo, e Nancy fu contenta di poterne parlare con profonda conoscenza, accennando con disinvoltura ai sistemi e al Café de Paris. Vi piacerebbe tornarvi? chiese lui. Oh ! esclamò Nancy congiungendo le mani, delicatamente inguantate di suède viola chiaro. Poi i suoi pensieri vagarono lontano, ed ella fece mentalmente una piccola preghiera per Anne-Marie.

²²² Creuzé de Lesser, Voyage en Italie et en Sicile fait en MDCCCI et MDCCCII, p. 94. A Paris, Didot l’aîné, MDCCCVI.

Paris chiude la trilogia delle Trois villes. Lourdes e Roma erano le premesse; Paris è la conchiusione, la conseguenza del sillogismo. Pietro Froment, giovine prete, sentendosi venir meno nel cuore e nell'intelletto la fede religiosa, ha cercato un rimedio al suo male prima a Lourdes, nella piccola citt

Ma proseguiamo il racconto. Dalle carte dell'anonimo appariva che Paris Montalto, dopo poche visite, non avesse più messo piede in quella casa. La fama della marchesa di Priamar seguitava a correre illibata, sotto l'usbergo di quella sua petrosa freddezza.

Vedi Parìs, Tristano»; e più di mille ombre mostrommi e nominommi a dito, ch’amor di nostra vita dipartille. Poscia ch’io ebbi ’l mio dottore udito nomar le donne antiche e ’ cavalieri, piet

Cantolla un altro e non ebbe concetto, perché non dice il ver d'essa il suo foglio, e 'l buon Turpino non aveva letto, disprezzando gli antichi con orgoglio; onde rimase con Paris e Vienna ad aspettar qualche moderna penna.

L'amico, volendo chiarire a Lorenzo che nella sua aristocratica famiglia l'amore della patria non era merce sconosciuta, gli aveva accennato di Paris Montalto, fratello di suo padre, emigrato la prima volta nel 1833, e morto, durante un nuovo esilio, nel 1846, in Ispagna. Ma Lilla? chi era Lilla?

Centoventicinque lire al cameriere, duecento all'orefice, cento alla Ville de Paris... Così me ne restano anche per la Citt

Histoire littèraire d'Italie par |P. L. Ginguené|, de l'Institut royal de France, ecc. ecc. ecc., tomi VII, VIII, IX, Paris, 1819, chez L. G. Michaud. L'adulazione mercenaria di parecchi letterati ha fatto brutto servizio agli elogi. Per essa queste forme oratorie, destinate ad onorare la sapienza, l'amor della patria e tutte le altre virtù civili, sono oggimai cadute in discredito presso molti.

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