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Ma per giungere ad una meta bisogna mettersi in istrada, e compiere il dovere che il Signore prescrisse ad Adamo: «mediante il sudore della tua faccia, mangerai il tuo paneSono pronto, risposi, a dimostrarle la mia buona volont

La moglie si diede a pelare un pollo, ostia innocente, acciuffata in quel punto sull'aia e messa a morte senza processo; il figlio più grandicello a rattizzare il fuoco e disporre il menarrosto; un altro a raccattare nell'orto due talli d'indivia e due carciofi primaticci; egli a trar fuori dall'armadio il pane, il cacio, il vasellame e tutto l'altro che bisognasse.

Con 600 grammi di pane cento volte inferiore a quello del soldato, e 150 grammi di pasta sempre scellerata, un condannato si sente i crampi nello stomaco più di una volta in 24 ore. In tutte le camerate si ripete la stessa storia: «Ho fame, si ha fame, abbiamo fame.» I trentacinque minorenni della nona camerata, quasi in faccia alla nostra, ci impietosivano.

Il pietoso cieco cui assai stava a petto la Marcellina, giacchè era colei che più sovente in Nebiolo gli era cortese di soccorso, e quando era ammalato veniva a prestargli le proprie cure e divideva con lui il suo pane, stese la mano tremante sul capo della cara fanciulla, la blandì dolcemente dandole parole di speranza e di refrigerio.

Balza la Triste dal letto straniero Ne la penombra scialba: Rimette cenci su la carne ignuda: Torna col figlio al noto Orror de l’abbandono, a l’aria cruda, Ai perigli, a l’ignoto, A la caccia del pane!... Avida mira L’ampia citt

«C'è il tuo lettino. Vi metterò le lenzuola di bucato, profumate di spiganardo». «Ma chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena. I miei compagni sono andati al banchetto del quale il Sindaco si fa onore alle spese dei contribuenti; io no: ho voluto venir qua da te. Che mi dai?». «Oh poveretta me! Non ho se non un po' di pane stantìo e del cacio di pecora. E come si fa?

Questa campagna quasi febbrile si accentuò nel decorso inverno; tutto era ormai pronto all'azione; si attendeva soltanto l'occasione propizia che si presentò nel disagio economico delle popolazioni, pel rincaro del pane.

«Povera signorina! sclamava la cascinaia impietosita e sciugandosi gli occhi col grembiale, stette a udire gli ordini che le dava il padrone, per la colazione delle signore; uova, cacio, latte. Poi fece vedere una focaccia cavata allora di sotto la cenere, avvolta in un mantile bianco come la neve, e cotta proprio per esse; che venendo alla villa solevano chiederle sempre di quella sorta di pane.

Giunta a casa, trovò che la padrona, don Marco e Tecla, facevano colazione, sebbene non fosse peranco l'ora; e vedendo che la fanciulla, servito il latte, ed affettato il pane, sedeva a mensa con essi, assai bene composta; capì con dolore, di non essere necessaria l

Sissignore. E se vuoi che ti parli sul serio, te ne dirò anche le ragioni. L'uomo non vive di solo pane. Fuori il tuo companatico. C'è al mondo della gente che ha il cómpito della pura intellettualit