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Aggiornato: 23 luglio 2025


20 Vedete un altro Carlo, che a' conforti del buon Pastor fuoco in Italia ha messo; e in due fiere battaglie ha duo re morti, Manfredi prima, e Coradino appresso. Poi la sua gente, che con mille torti sembra tenere il nuovo regno oppresso, di qua e di l

A questa voce vid’ io più fiammelle di grado in grado scendere e girarsi, e ogne giro le facea più belle. Dintorno a questa vennero e fermarsi, e fero un grido di alto suono, che non potrebbe qui assomigliarsi; io lo ’ntesi, mi vinse il tuono. Paradiso · Canto XXII Oppresso di stupore, a la mia guida mi volsi, come parvol che ricorre sempre col

Ma Giacomo, oppresso dalla tristezza, non aveva comodo a instituire coteste osservazioni, e: Luisa mia, soggiungeva in suono di mistero, bene altre... bene altre ne ha commesse costui... Senti... accostati, affinchè i bambini non odano. E siccome ella repugnando non si accostava, Giacomo avvicinò la sua alla sedia della consorte.

Si soffriva un istante con lui, sentendolo oppresso dalla irruenza del pensiero e della parola; ma quel soffrire volgeva tosto ad un senso di piacevole stupore, vedendogli prendere la rincorsa a quel modo.

28 Il guerrier peregrin conobbe quello esser Rinaldo, che venìa con esso; che prima che giungessero all'ostello, venuto a caso era a nomar se stesso: e perché l'un de l'altro era fratello, si sentìr dentro di dolcezza oppresso, e di pietoso affetto tocco il core; e lacrimar per gaudio e per amore.

44 Non che di lei, ma restar privo voglio di ciò c'ho al mondo, e de la vita appresso, prima che s'oda mai ch'abbia cordoglio per mia cagion tal cavalliero oppresso. De la tua difidenza ben mi doglio; che tu che puoi, non men che di te stesso, di me dispor, più tosto abbi voluto morir di duol, che da me avere aiuto.

Essi non pugnarono, non macchiaronsi di sangue, ma identificaronsi colle aspirazioni d'un popolo generoso ed oppresso, lo favorirono e ne divisero i pericoli e le miserie.

La qual cosa so anch'io; ma quegli che condanna lo sgraziato oppresso dalla soma, non è mai stato certamente nel caso di doverne portare una eguale.

L'impressione del reale era per lui un punto d'appoggio per dar la scalata ai fantastici mondi; quando ne ridiscendeva, si sentiva oppresso come fuori dell'atmosfera necessaria al mantenimento della vita.

Camminato un pezzo, e passato presso a Ripetta, si fermò in riva al Tevere.... il rumore delle acque gli fece passar pel capo una orrenda tentazione; gettarsi in quelle e sparire, e seppellirvi per sempre tutti i dolori ond'era oppresso, e gli altri da cui vedevasi minacciato. Ma il dovere? ma le promesse fatte in faccia a medesimo; ma i suoi concittadini, e il Morone, e gli obblighi assunti?

Parola Del Giorno

serafica

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