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Aggiornato: 7 giugno 2025


Un onesto e vedovo padre di famiglia, cacciato dall'ultimo ricetto della miseria, andava quel a limosinare il pane per i suoi figliuoli; ma il signor Omobono era stato, a lira e soldo, pagato di tutto il suo, capitale e interessi.

Non più preti sovrani! non più farisei, che benedicono e uccidono colla medesima mano! Don Omobono, che non sapeva ormai più che contegno tenere, li salutò con un: Prosit! E se ne andò, passando nella sua camera.

Fate il vostro conto» rispondeva la moglie. Sapete che allora io aveva al petto il nostro Omobono che è qua. Appunto! or mi raccapezzo; sconta dall'anno che passarono di qua i Fiorentini soldati, con tutte quelle croci segnate sulle spalle; e dicevano che il papa per ogni milanese che ammazzassero, gli assolveva da un peccato mortale».

Non aveva finite queste parole, quando, dal pian di sotto, s'udì una voce gridare: Stella! Stella! Era la voce di Damiano. La fanciulla fece un balzo, levò al cielo le braccia, e con un grido di gioia slanciossi con furia verso la porta, presso la quale restava, come impietrito, lo scellerato Omobono.

E senz'altre parole, che troppo gli costava il parlare, le porse il passaporto traditore. Oh, bravo! esclamò Teresa; questo , ch'è un regalo che mi piace; e la ringrazio, don Omobono, e Dio le ne renda merito. Guarda, Teresa, un passaporto per andarmene dagli Stati del Papa. Io ritornerò a Fermo, e anche tu ci verrai.

Un ecclesiastico! inalberare il vessillo della ribellione sulla propria testa! Eccellenza, diceva don Omobono tutto tremante, eccellenza reverendissima... l'assicuro ch'io non l'ho fatto apposta... che non ci ho proprio colpa, io... Va bene! soggiungeva in tuono di minaccia monsignore. Va bene! Penseremo anche a questo.

Per quanto il velo dell'ipocrisia avesse ravvolte le intenzioni dei gesuiti sulla superstite famiglia del condannato, quelle intenzioni dovevano apparire alla mente ingenua di don Omobono ciò che erano realmente, cioè, infamie belle e buone. Disporre dei figli contro il volere della madre, carcerare per tutta la vita una povera donna, di null'altro colpevole che di amare la sua prole e d'esser devota alla memoria di suo marito; trarla in inganno con un'offerta mendace, e farle trovare l'ultima rovina l

Poveri orfani, senza guida, senza sostegno! esclamò Lucia baciando con trasporto ciascuno de' suoi figli, che al solito stavano aggruppati, quale in grembo, e quale accanto a lei. La misericordia del Santo Padre è inesauribile, e... riprese don Omobono col suo fare dinoccolato, martoriando al solito il suo cappello, quasi volesse spremerne le parole che non trovava.

Il signor Omobono, che per il primo aveva veduta passar la pattuglia per la strada maestra, e gettato quel grido, appena entrarono i soldati per acchiappar nel parapiglia qualcuno a cui toccasse di vedere a scacchi il sole del domani, corse fuori anche lui; e tenendosi ormai sicuro d'ogni rischio, si mise dietro a' soldati, e pervenne con loro nel mezzo de' litiganti.

Lucia pronunziò ad alta voce, queste parole, e Teresa chiamata dal rumore entrò nella stanza anch'essa. Don Omobono, che dopo molti sforzi infelici, era giunto finalmente a staccare quella maledetta coccarda, e a gettarla lontano in un angolo, colpito ora dalla violenza di quell'apostrofe, non sapeva che cosa rispondere alla donna irritata, e borbottava: Io!... non so niente!

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