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Aggiornato: 16 maggio 2025


Ma chi avrebbe mai supposto, esclamò il Sorani, che era un ometto magro, tutto nervi, che non sapeva star fermo un istante, chi avrebbe mai supposto che il principe della Marsiliana, così muto, avesse nel cervello delle idee come quella della stazione in Trastevere! Pareva occupato soltanto di , dei suoi cavalli, e stufo anche delle donne.

La pensavano molto diversamente. L'uno, il bottegaio, ch'era un ometto col naso rincagnato e un grosso bernoccolo tra occhio e occhio, voleva la repubblica federale, senza transazioni, quella sera stessa, prima d'andare a letto; e metteva come condizione sine qua non per la prosperit

E che esso sia vero sole, per molte ragioni si dimostrerebbe, le quali al presente per brevitá ometto.

Ma si tirano nuovi calci all'uscio. Una speranza entra baldanzosa nel cuore del giovine, e gli dice: «va ad aprireNon ci va, ci corre. Un ometto sottile e nervoso, con una faccia mobilissima e sorridente, si affaccia nel vano: «Il signor Donato X? Sono io, per servirla. Vengo da parte del signor Martino Bruscoli. Donato non ha mai inteso questo nome, e tira ad indovinare: «Lo zio di Costanza?

«Alla Banca..., dice il bizzarro ometto, leggendo con un solo occhio aperto; sta bene, bisogna andarci subito, si avrebbe tempo fino a domani, ma è meglio sbrigarsi; mi vuole accompagnare? Ho l'ordine di riscuotere la cambiale colla ricevuta in regola; finiremo poi il negozio con una semplice scrittura privata. Per via mi faccia memoria di comperar la carta bollata...

Era un ometto basso, nasuto, dagli occhi j

Egli era un ometto, così; bello, brutto, fra i cinquanta e i sessant'anni, grassottello e nello stesso tempo arzillo e svelto come un pesce; il che implica una certa contraddizione, che invece non esiste. O se la esiste, si può dire che questa contraddizione fisica sia appunto la caratteristica del nuovo personaggio.

Giuliano andò diritto all'oste, il quale era un ometto tondo della persona, lucente nelle guance, e tenuto in sussiego da tre o quattro giogaie, che dal mento gli si digradavano alla sommit

L'oste, il sor Fabrizio, un ometto rossiccio con una piccola virgola al posto della barba, che porta gli anellini d'oro negli orecchi, non osa rifiutar mai nulla ai signori pubblicisti che gli possono restituire il cento per uno: e se due buoni amici della stampa desiderano, come nel caso nostro, farsi un occhiello nel ventre senza molto rumore, offre dietro un modesto compenso il suo salone, purchè si faccia presto e si conservi il segreto.

Per spedir telegrammi, per impastar francobolli sulle buste, per mandare a ricevere vaglia postali eragli di sufficiente aiuto il sor Paoleto suo suocero, un ometto svelto e discreto che sapeva tacere, quando vedeva l'acqua di Vichy più torbida, e sapeva in un altro momento raccontare mille storie, aneddoti e reminiscenze della sua vita di teatro e riportare i piccoli pettegolezzi d'albergo, di cui l'illustre genero si dilettava nei momenti di lingua meno sporca.

Parola Del Giorno

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