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Aggiornato: 2 novembre 2025


D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista, ingiuria e` 'l fine, ed ogne fin cotale o con forza o con frode altrui contrista. Ma perche' frode e` de l'uom proprio male, piu` spiace a Dio; e pero` stan di sotto li frodolenti, e piu` dolor li assale. Di violenti il primo cerchio e` tutto; ma perche' si fa forza a tre persone, in tre gironi e` distinto e costrutto.

La colpa seguira` la parte offensa in grido, come suol; ma la vendetta fia testimonio al ver che la dispensa. Tu lascerai ogne cosa diletta piu` caramente; e questo e` quello strale che l'arco de lo essilio pria saetta. Tu proverai si` come sa di sale lo pane altrui, e come e` duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.

Questo decreto, frate, sta sepulto a li occhi di ciascuno il cui ingegno ne la fiamma d'amor non e` adulto. Veramente, pero` ch'a questo segno molto si mira e poco si discerne, diro` perche' tal modo fu piu` degno. La divina bonta`, che da se' sperne ogne livore, ardendo in se', sfavilla si` che dispiega le bellezze etterne.

Tanto dice di farmi sua compagna, che io saro` la` dove fia Beatrice; quivi convien che sanza lui rimagna. Virgilio e` questi che cosi` mi dice>>, e addita'lo; <<e quest'altro e` quell'ombra per cui scosse dianzi ogne pendice lo vostro regno, che da se' lo sgombra>>. Purgatorio: Canto XXIV

Da poi che Carlo tuo, bella Clemenza, m'ebbe chiarito, mi narro` li 'nganni che ricever dovea la sua semenza; ma disse: <<Taci e lascia muover li anni>>; si` ch'io non posso dir se non che pianto giusto verra` di retro ai vostri danni. E gia` la vita di quel lume santo rivolta s'era al Sol che la riempie come quel ben ch'a ogne cosa e` tanto.

similemente a colui che venire sente ’l porco e la caccia a la sua posta, ch’ode le bestie, e le frasche stormire. Ed ecco due da la sinistra costa, nudi e graffiati, fuggendo forte, che de la selva rompieno ogne rosta. Quel dinanzi: «Or accorri, accorri, morte!». E l’altro, cui pareva tardar troppo, gridava: «Lano, non furo accorte

Questi la caccera` per ogne villa, fin che l'avra` rimessa ne lo 'nferno, la` onde 'nvidia prima dipartilla. Ond'io per lo tuo me' penso e discerno che tu mi segui, e io saro` tua guida, e trarrotti di qui per loco etterno, ove udirai le disperate strida, vedrai li antichi spiriti dolenti, ch'a la seconda morte ciascun grida;

mi diè, dimandando, per la cruna del mio disio, che pur con la speranza si fece la mia sete men digiuna. Quei cominciò: «Cosa non è che sanza ordine senta la religïone de la montagna, o che sia fuor d’usanza. Libero è qui da ogne alterazione: di quel che ’l ciel da in riceve esser ci puote, e non d’altro, cagione.

Inferno · Canto XXVIII Chi poria mai pur con parole sciolte dicer del sangue e de le piaghe a pieno ch’i’ ora vidi, per narrar più volte? Ogne lingua per certo verria meno per lo nostro sermone e per la mente c’hanno a tanto comprender poco seno. S’el s’aunasse ancor tutta la gente che gi

E le Romane antiche, per lor bere, contente furon d'acqua; e Daniello dispregio` cibo e acquisto` savere. Lo secol primo, quant'oro fu bello, fe' savorose con fame le ghiande, e nettare con sete ogne ruscello. Mele e locuste furon le vivande che nodriro il Batista nel diserto; per ch'elli e` glorioso e tanto grande quanto per lo Vangelio v'e` aperto>>. Purgatorio: Canto XXIII

Parola Del Giorno

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