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Aggiornato: 11 giugno 2025
Dopo un lungo silenzio egli riprendeva a parlare con questo sogno: Elisenda, odi; vorrei che tu fossi una caleide ed io un altro vago e tenue insetto, e che avessimo per padiglione il calice d'un giglio, e lì vivere la corta vita nostra, al blando lume d'un'aurora mitigata dalle nivee pareti del nostro talamo, e poi morire tutti e due in quel giglio odoroso e chiuso.
La sera grandi fuochi, chè si pretende abbondino i leoni, che hanno però il buon senso di non farci neppur sentire il loro ruggito. Mercoledì 19. Alle sette e mezzo in cammino: sempre lo stesso carattere, acace in pieno fiore ed un altro arbusto dal fiore odoroso che tiene della dafne e del gelsomino.
Quello di una bella bocca, per esempio, fa l'effetto di un raggio di sole agli occhi, combinato con un effluvio odoroso alle nari e con un suono piacevole all'orecchio. Pensateci, e vedrete che ho ragione io, cioè, no, che aveva ragione madonna Fiordalisa a sorridere. La fanciulla, del resto, non si annoiava punto di stare in quel modo, per cinque o sei ore al giorno, seduta davanti a Spinello.
Ricordo la terrazza ove scorrevano le nostre belle sere, sotto l'azzurro, entro l'azzurro odoroso delle glicine, tra il gonfiarsi e lo sbattere dei panni multicolori distesi sulle corde e che sembravano vivere a un tratto la vita ardente e gioiosa delle vele sul mare!... Gonfi di vento, i panni multicolori volevano forse rapire a volo la terrazza e invitarmi a fuggire vagando via pel rosato cielo della sera!
Le colonne, che ora son meno di mille, erano millequattrocento; il soffitto era di legno di cedro e di larice, scolpito e smaltato con finissimo lavoro; le pareti eran rivestite di marmo; la luce di ottocento lampade riempite d'olio odoroso, faceva scintillare come perle i cristalli dei musaici, e produceva sul pavimento, sugli archi, sui muri, un gioco meraviglioso di colori e di riflessi.
La bevanda confortante e veramente eccellente fu sorseggiata nel più profondo silenzio, dopo di che lo sceicco, acceso automaticamente il suo annerito scibouk e aspirate alcune boccate di fumo odoroso, si volse verso Notis dicendogli sempre colla più squisita cortesia: E ora, mio caro amico, sono a tua disposizione. Sai di che si tratta? chiese Notis. Takir tutto mi disse.
Ma non vedi, Estebano, com'è tutto chiuso e non senti com'è tutto odoroso anche questo asilo di pace? Ciò che dicevano quei due fanciulli erano parole e parevano canti. Elisenda ripigliava: Ho dei sogni così gonfi e delle chimere così turbolente nel cuore che, per farnele uscire, mi bisognerebbe infrangerlo.
Nei lobi delle sue orecchie, erano inseriti due dischetti di legno odoroso. Era costui Brafane-el-Kibir, il capo supremo, che sorvegliava in persona il lavoro di una ventina di soldati seduti in terra e intenti a spalmare di veleni gialli i ferri delle lancie».
Ricordava sopratutto un trespolo, poggiato in un canto, sul quale bruciava un qualche cosa di odoroso, evaporando nuvolette cineree che si innalzavano misteriosamente verso le pieghe del velario, lasciandosi dietro un profumo sottile e caldo di persona viva.
Il viale degli oleandri era lungo, stretto e sinuoso. Da una parte e dall'altra, gli oleandri crescevano fitti e ricchi di tutte le dimensioni, ad alberetti bassi, a cespugli, ad alberi grandi, dalla verdura bizzarra di foglie a ferro di lancia, dalla fioritura rosea così esuberante che il suolo era sempre coperto di fiori rosei: un fine e singolare profumo era nell'aria del viale; profumo fresco e triste, insieme. Era quello degli oleandri, il viale così roseo e così bizzarramente odoroso, abbandonato da tutti, chi sa perchè: deserto, il solo banco di marmo che vi era, era seminato di fiori d'oleandro che nessuno levava mai per sedervisi: deserto e a ogni angolo che formava il disegno sinuoso, parea stare in viale chiuso ermeticamente, inaccessibile a tutti, salvo che agli amanti: deserto e nella sua nobile e forte fioritura, nella belt
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