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Trema il mio cuore al vederle dolci e fragili, al vedere i lor teneri volti chiarificati dall'estasi e perduti nei vortici delle loro folte chiome di turchese... Trema il mio cuore al vederle nuotare alla ventura con la tranquilla indifferenza delle lor braccia di raggi... Non sai, amor mio, ch'io saprei discendere negl'incommensurabili abissi dei mari, o nei labirinti della morte, sol per baciare le povere labbra peste di una Stella annegata?

E che vi spaventate voi? Voi temete scottarvi le dita co' tizzi dello inferno, e presumete sostenere le parti di demonii nel mondo? E non sapete, che per essere demonii bisogna nuotare scherzando sopra un mare di fuoco, e ridere fra i tormenti? Allora l'uomo si conosce valoroso di forbirsi le mani dal sangue come le labbra dal vino, e dire, anche al cospetto di Dio: «Non ho peccato». Farfalle!... presumete commettere il delitto a colpi di ale? Lasciate a me la rigida parte di Satana, perocchè io mi senta scellerato nella pienezza delle mie facolt

Attraverso il fogliame del castagneto filtra una luce verde, fantastica, da féerie; par di nuotare in mezzo allo smeraldo fluido.... Il 20 maggio!... Era de maggio e te cadeano 'nzino A schiocche a schiocche le cerase rosse.... Le rosse, le dolci, le fresche ciriegie erano le sue labbra....

Spuntava il sereno; non aleggiava vento Sulla spiaggia che il flutto batteva molle e lento, Da breve ora soltanto s'era levato il sole. La pura aura marina, che spira fresca ed ole Con un profumo amaro, facea ondeggiar la tela D'una tenda costrutta con una vecchia vela. Non una voce. Solo come un punto in distanza Qualche barca da pesca che lentamente avanza. Ma a un tratto dalla tenda una fanciulla bionda, Bella come la Venere che sorge in mezzo all'onda, Uscì qual visïone luminosa, inattesa. Sulle spalle superbe la chioma avea distesa, Ed il vestito bianco svelava la bellezza Delle sue forme pari alle antiche in purezza. I piedi sulla rena lasciavan delicata Orma di piante e dita che parevan di fata. Con gli occhi color d'aria dalle arcuate ciglia Guarda la giovin scena a cui ella somiglia Con una espressione di gioia giovanile. O la freschezza lieta d'un bel giorno d'aprile! Per toccar le conchiglie s'abbassava talora, Ed una ne ammirava tutta rosea, e sonora. Si soffermò un istante, gettò uno sguardo intorno All'orizzonte chiaro dove brillava il giorno, Formando una visiera della sua aperta palma, E poi ridente, piena d'una letizia calma Corse nel mar, siccome da alcun desir fatale Attratta, e avviluppata da un fascino ideale. Poi le mancò il terreno ed allungò le braccia, Le aprì, le riallungò, seguendo una sua traccia, E cominciò a nuotare con leggiadra baldanza. Gi

O Vulcano! il tuo spettacolo m'inebbria, Scendo più basso per contemplarlo meglio.... Ho alle reni la mia cintura di salvataggio. e posso ben nuotare, se me ne prende vaghezza, in questo tenero e fresco mare di fuoco. Ohi mai, chi mai seppe dunque annientare con un soffio i continenti di porpora e i liquefatti grovigli di leoni?

, bravo, respiri; -mi disse Galatea, ridiventata ninfa marina per me, quantunque in acqua dolce. E adesso, se può nuotare adagino.... adagino, altrimenti; risposi. Ho le mani intormentite da certi colpi dell'altra settimana, e m'è tornato il dolore, acutissimo.

Che niuno sa nuotare al par di me...» «Io forse» E fuggì via. Ma rapido ei la raggiunse. Allora, Nuotando insieme andarono uniti per brev'ora, A forze uguali. A lei pareva fosse un gioco E quasi senza sforzo pur lo vìnceva un poco.

Per molti giorni si procedette al solito, con buon vento, mare tranquillo, cielo sereno e dolce temperatura. Le acque erano così chete, che parevano di lago, e i marinai, riavutisi alquanto delle loro malinconie, si pigliavano spasso a nuotare intorno al bordo.