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Aggiornato: 3 luglio 2025
Volete voi sì o no lasciar da banda codesto Aristotile, cui nessuno conosce fra i principi longobardi o normanni? l'interrompe Gisulfo.
« Bene sta, risponde Asclettino; il sire di Malvito che non teme i Normanni vivi non avr
Allora, in situazione giá estrema, diventa, come sogliono i veri grandi, grandissimo Gregorio VII. Fa pace con Roberto Guiscardo, il piú potente de' duchi normanni che fosse stato per anco, vero fondatore di quella monarchia; e se ne fa un alleato, che fu in breve quasi unico.
Servo chi mi paga, per quantunque accetto una paga, se mi calza. Amo il sole, la vita orizzontale, le belle femmine, le belle feste, i boccali spumanti di lacryma Christi, i bei colpi di lancia, i bei tumulti di popolo, le belle cacce... Eccoti in due parole chi sono oggi. Un giorno io era Giordano figlio di Landolfo principe di Capua spogliato dai Normanni.
I principi promettono, risponde il Nordheim, fornirvi armata brillante pel vostro viaggio in Italia, ed intercedervi grazia dalla santa sede, offerendo invece a Gregorio, primamente di sbarazzarlo da quel perduto arcivescovo di Ravenna, che gli avete messo alle calcagne per non farlo mai più posare tranquillo; poi di cacciare di Puglia e di Calabria i Normanni, i quali hanno invaso il territorio romano, e dedicar quel paese alla sovranit
Io non ricorderò a voi testimoni, parte, vittime dei Normanni, i loro fatti, le loro conquiste, coma e quando venissero i primi figli di Tancredi d'Altavilla, Guglielmo Braccio-di-ferro, Drogone ed Umfredo, nè quali servigi e' rendessero ai principi longobardi e quali ricompense ne togliessero, nè come infine, dopo largo pugnare, occupassero vasto paese, e Guglielmo Braccio-di-ferro fosse scelto a Matera capo dei Normanni e nominato conte di Puglia....
E di queste libertá del secolo ottavo vedemmo durar parecchie poi, ma variamente; quella di Venezia crescendo, e diventando in breve incontrastata, assoluta, vera indipendenza; quella di Roma dubbiosa, contrastante, contrastata sotto alle potenze nominali dell'imperator greco, del patrizio Carlomagno, degli imperatori carolingi e dei successori, sotto alla potenza piú reale ma pur indeterminata dei papi; quelle delle cittá orientali donate al papa, poco diversamente; e quelle di Napoli, Amalfi ed altre cittá meridionali, or crescendo or ricadendo sotto ai principi longobardi di Benevento, a' saracini ed a' normanni; mentre pur venivansi aggiungendo le libertá crescenti di parecchie cittá toscane e lombarde, suddite franche e tedesche.
Ma pur troppo l’Italia per oltre cinque secoli, da Dante a Manin, diede spettacolo d’una continua vicenda d’esiliati e d’esiliatori: e questi in prima Normanni e Svevi; Francesi e Guelfi; Alemanni e Ghibellini; quindi Spagnuoli e Austriaci! Gli esilii nazionali vanno del pari con gli oppressori della nazione!
Era Roberto, » continua il campione della Chiesa; « proprio lui, egli sempre. I Normanni, in apparenza rispettosi, punsero il pontefice di amari motteggi.
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