Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 8 luglio 2025
E mandano i loro biglietti di visita! Mah!... Forse per non vedere storpiati i loro nomi da un servitore; rispose Gino, sorridendo. Era il suo primo sorriso, dacchè la marchesa Polissena era entrata nello studio. Ed era anche giusto che sorridesse, il povero conte Gino.
Lo dir de l’una e de l’altra la vista mi fer voglioso di saper lor nomi, e dimanda ne fei con prieghi mista; per che lo spirto che di pria parlòmi ricominciò: «Tu vuo’ ch’io mi deduca nel fare a te ciò che tu far non vuo’mi. Ma da che Dio in te vuol che traluca tanto sua grazia, non ti sarò scarso; però sappi ch’io fui Guido del Duca.
Allora, lo ricordate, usava il crinolino, quell'orrida gabbia fatta a campana, ma non tanto orrida come la gobba d'oggidì, che fa parer le signore tanti dromedarii rizzati sulle gambe posteriori. La critica del crinolino fece ridere Angelica, Olimpia e Fiordispina. È forse vero che i nomi imprimano carattere?
Prima di tutto bisogna domandare a questa gente chi sono e chi non sono, poichè, voi m'intendete, non bisogna ammazzare le persone senza prima sapere i loro nomi, tanto più che una volta morti non si può più loro domandar nulla. Tutti quei forsennati in mezzo a così luttuosa scena ebbero il cuore di ridere alla dotta osservazione del capitano.
Allora la chiamava con cento nomi diversi, pina... nina... tina... etta... nanina... e la bimba rideva come un angelo. La nostra felicit
Tu non griderai, pensò il cervello del Caserta, e fu quella sentenza di morte: poi, levatosi in piede, si pose la destra sotto il farsetto, e si accostò al giacente: «Or via, tacete, amico,» gli disse «da che questo è il desiderio vostro, io vi contenterò....» «Sì? gran mercè.... Dio ve ne rimeriti in questo stesso punto.... andate....» «Vado, solo vi prego che non isveliate i nomi....»
Certo non si andava tant’oltre da coloro che volevano intendere alla educazione delle figliuole: ma chi scrive queste pagine conobbe prima del 1860 signore egregie, le quali sapevano leggere ma non sapevano scrivere, perchè il leggere soltanto era stato consentito dai loro genitori: e potremmo fare i nomi di tre di esse, le quali furtivamente avevano imparato a scribacchiare sogguardando una loro sorella destinata ad un Collegio di Maria, nelle ore che un maestro di scuola veniva a darle lezioni in casa.
Polvere pei gonzi. Passiamo ai poeti ed ai prosatori del Lazio. Non è più tempo che io vi dissimuli la mia predilezione per Catullo e per Ovidio, sebbene, ogniqualvolta mi occorse fare delle citazioni, dalla mia penna sgorgassero di preferenza i nomi di Virgilio e di Orazio.
FRONESIA. Hai pur giá detto ch'io ti tirava per menarti dentro ove Lúcia aspettava il suo Crisaulo. Onde ne rimaniam tutti beffati, ma dolcemente; e tutti e tre in tal modo l'un con l'altro ci siam rimescolati che appena ritroviamo i propri nomi. Io fui giá Lúcia; e tu fosti Crisaulo, secondo ch'io pensava; e da me, a sorte, in me credendo d'averla ingannata, fu da inganno difesa la padrona.
Tre vocaboli sono adoperati in ebraico per designare le insegne militari, cioè déghel, oth e ness. È impossibile determinare con certezza la differenza degli oggetti indicati con tali nomi. Molti interpreti però credono che il vocabolo ness si adoperasse per designare un piuolo o pertica alla cui sommit
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca