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Come erano belli quei due cadaveri!... Tutti e due erano morti, ispirandosi a reminiscenze soavi... tutti e due assorti nell'ideale sorridendo eran morti!... Io correva dall'uno all'altro, mi chinavo su loro, li contemplavo, avrei voluto trasfondere nel suo corpo il mio spirito vitale onde di nuovo animare tanta gioventù, tanta forza, tanta bellezza... mi sembrava che il cervello avesse a darmi volta: i miei compagni mi trascinaron via a forza dal triste spettacolo: quando rinvenni dallo stupore aveva fatto più che mezza strada per arrivare a Digione.

Scriveva, nel 1878, uno dei nostri più insigni, Agostino Bertani: «Noi, generazione cospiratrice e rivoluzionaria, vittoriosa per la fede nell'ideale di un'Italia redenta, scendiamo a giorni affrettati nel sepolcro, ravvolti nelle bandiere rivendicate; e con noi scompare un'epoca, un insegnamento, e si perdono nel passato le ultime note di un inno, che la storia innalzer

E l'altro, indietreggiando, risponde: Non la tocco... Ella è tua, ella è tua! Anna, la cieca, finalmente, inciampando nel cadavere dell'amica, ha un grido: Ah! Vedo! Vedo! E noi dobbiamo rimanere nell'ideale e ignorare precisamente in che modo ella veda.

Ma il povero giovane non vedeva nulla, e stava voltato così per divorare le sue lagrime senza farsi scorgere. Era una precauzione superflua. Vicenzino guardava nel vuoto, nell'ideale; non si accorse di quella disperazione, e, con un filo di voce, chiamò: Vincenzo!

Questi soli erano i pensieri onde ei nudriva la calda fantasia, e rapito nell'ideale di un oggetto celeste, nulla poteano su lui le cure terrene, cui non desse alimento l'altissimo suo sentire. Vide le belle Mussulmane e fu insensibile alla loro avvenenza, chè lieve cosa le parvero innanzi alla cara immagine che serbava in petto: ei fu insensibile alle lusinghe de' piaceri che allettavano i suoi compagni sulle sponde del Nilo. Mentre gli altri prendeano sollievo alle fatiche co' sollazzi, ei raccoltosi in solitaria parte trascorrea dolcemente le ore coll'idea di Marcellina, e talor l'alma in dolce quiete fatta pellegrina dai sensi, trasmutate in sogno quelle dilette immagini, gli parea ch'ella venisse a parlargli della sua fede e del suo duolo. Fra i tumulti e le turbolenze militari, ei sempre non intese che amore: ogni salutava il sole e tu la vedrai, diceva, tu vedrai quell'angelo d'innocenza, ed io?... Ah chi sa se ancor mi sar

È vero diss'ella. Non ci avevo pensato. Ma crede Lei che si possa veramente trovare una Luisa? Che ci sia qualcuno davvero incapace d'amare due volte in qualunque circostanza? signora. Io no. Ho cento volte meno fede di Lei nell'ideale, io.