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Aggiornato: 4 luglio 2025
Morfeo fa scendere lentamente fiori di papavero sul suo capo. Sbadiglia; le idee gli si confondono; dimentica il luogo dove si trova; dimentica che è la notte di Natale. Dorme... Il signorotto.
Così ben presto, la ricca bottega del signor Natale l'ebbe vinta sulle altre rivali in quell'arte; le commissioni, in pochi mesi, eransi più che addoppiate; parecchi fabbricatori e negozianti di suppellettili forestiere (come bisogna fare, per accontentar lo svanito gusto di tanti ricchi che aggrinzano il naso, solo al sentirsi proferta merce del paese) facevano di nascosto lavorare in quella fabbrica ogni sorta d'arredi e d'ornati, che poi vendevano a gran costo, come preziose novit
Il popolo si ostinava a celebrare ancora il Natale; le autorit
Il gran camino padronale della Balma non aveva avuto da molti anni un ceppo così allegro. Cedendo alle istanze dei Matignon, i signori del Castèu erano andati a far Natale lassù, e così pure la notte del Capo d'anno. Per quella doppia solennit
Sì, d'una pianta che s'attacca.... commentò il segretario comunale, che si piccava di possedere qualche nozione di storia naturale. Rose gialle. Il giorno di Natale fu preceduto da una larga nevicata. I monti tutti bianchi stringevano coi loro fianchi coperti d'ermellino il lago scuro che aveva l'immobilit
Nel Natale ebbe principio la più terribile tra le tirannidi, la teocratica. Un uomo colto deve maledire il Natale. Eppoi udì il suono delle campane. Erano le ventidue; esse invitavano ai sacri uffici nelle varie chiese. Quel suono, così solenne nella notte fredda, piena di neve, ne aumentò lo sdegno. Maledetto! Ma domani..... domani...
Non lo dubitava, abbenchè fosse sempre possibile che si fosse lasciato sedurre dalla poesia del Natale, Oh questa Chiesa cattolica! Egli sentiva di odiarla.
I due uomini si distaccarono; le imposte furono riappressate: cigolò di nuovo il catenaccio e di nuovo echeggiarono i passi, quasi inviando l'ultimo saluto all'estinta, piccina, deserta in quelle tenebre, in quello spazio. Storiella invernale. Martino s'era messo a letto la sera del Natale.
La Gina non si accorse che intanto ripigliava a nevicare; non si accorse nemmeno che l'acqua entrava nelle sue scarpe; nè che le vesti strisciavano per terra. Non si sgomentò. Andrò dalla mia mamma, disse sottovoce, con un senso amoroso, la povera Gina. Conosceva bene la strada, perchè tutti gli anni soleva la mattina di Natale portarle un mazzo di fiori secchi, o un nastro ricamato.
Nulladimeno, a Natale, capitò al Frascolini il diploma che lo nominava Cavaliere della Corona d'Italia, e quel diploma gli fu annunziato da una lettera molto gentile e obbligante del duca d'Eleda.
Parola Del Giorno
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