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Aggiornato: 28 luglio 2025
È proprio una vergogna che il municipio... cioè... volevo dire... come lo chiamano ora?... Il Consiglio di famiglia... C'è da perder la testa a imparare queste nuove denominazioni! Che ne dici, caro Perelli?... Hanno fatto un gran sfoggio di belle parole, ma nel fatto non si è punto avvantaggiato! Fra le nostre Giunte municipali e i moderni Consigli di famiglia non veggo gran differenza...
Erano giornaliera occupazione del dittatore comporre l'esercito, provvedere alla cosa pubblica, aggiustare querele municipali, temperare il troppo zelo degli amici, accorciare i panni degli avversari politici, ond'egli, faticato da sì svariate cure, dalla ressa di tanta gente, dal rumore di sì diverse favelle che ponevano a severissima prova la sua natura semplice e amante di solitudine, corcavasi di buon'ora.
PRUDENZIO. Non rispondo quia «contra verbosus noli contendere verbis». Ma non crediate ch'io sia tanto aspernato o reietto perché portamo la toga, ché me resolvo che non me farete fuori del debito della iustizia e di quanto comandano le municipali leggi sacrosante iustiniane imperatorie per ciò che siamo in una delle inclite cittá del mondo. CURZIO. Voi fate un gran bravare.
Sotto l'antico regime il volere del re e dei suoi trenta intendenti era attuato con un'opera assidua di usurpazione; giacché attraverso le mille vie della forza e dell'astuzia e dell'influenza, non si faceva che eludere o minare i diritti delle signorie feudali, dei consigli municipali, delle magistrature ereditarie. Un governo altrettanto tumultuario aveva esercitato la Convenzione per mezzo dei suoi commissari e del dispotismo demagogico dei clubs. Solo Napoleone I seppe trovare la forma proporzionata all'accentramento del potere, la forma ben ordinata, che nella sostanza, purtroppo, ancora perdura: tanto i bisogni e le mire di questo popolo non possono radicalmente mutarsi. Subito dopo l'istituzione del Consolato, egli mandò in tutte le divisioni militari i suoi delegati con pieni poteri a sorvegliare e deporre gl'impiegati. Poi la legge del 28 piovoso dell'anno VIII fondò la gerarchia delle nuove magistrature francesi. A capo di ogni distretto amministrativo è un funzionario, il quale, secondo la parola di Napoleone, è nel suo distretto un piccolo primo console: tutti i prefetti, sottoprefetti e sindaci sono nominati dal capo dello stato o dai suoi organi. Furono ripristinati i comuni, che la Convenzione aveva aboliti, ma furono sottoposti incondizionatamente ai funzionari del governo. In mezzo a questa rete siede, come un gran ragno, il consiglio di stato, e attira a sé le forze più fattive della burocrazia e completa con fili sempre nuovi la trama della potenza monarchica. Il sovrano sa bene scegliere con occhio sicuro gli specialisti (les specialités) per le sezioni del consiglio di stato, vale a dire gli uomini docili, senza umori partigiani, che accoppiano la cultura del tempo antico con la laboriosit
Ma non ammonì, nello stesso processo, il capo delle guardie municipali, che non sa riconoscere tra i detenuti in gabbia tutte le persone che assicurava di aver visto partecipare al tumulto! e condannò poi sulla base delle deposizioni di siffatti testimoni. [GLI INDIZ
Amalia, tacita, sorrideva nella penombra del saloncino e Mario si torceva furiosamente i baffi. Poi, preso il cappello, se lo ficcò in testa e s'avviò verso l'uscio, borbottando: In qualche modo, perdinci, escirò. Amalia lo lasciò andar via, senza dirgli nulla. Mario scese le scale e sul portone si trovò davanti a due guardie municipali sì, ma inesorabili. Arrivo un momento dal tabaccaio e torno.
Che l'intento dei negoziati, o meglio per dichiarazione esplicita del signor O. Barrot a nome de' suoi colleghi e del presidente delle rispettose timide istanze del governo francese, è quello d'ottenere dal papa concessione d'una consulta che voti l'imposta, consulta nominata dai consigli municipali e risultante dal principio elettivo al terzo grado;
Il sindaco di Grotticella, stornando parte dei fondi destinati all'istruzione pubblica s'era deciso a vestire in tela di Russia le guardie, i concertisti municipali e finalmente anche l'unico accalappiacani, affinchè diceva il sindaco facesse bella simmetria, non si sa bene a che.
«Io non ho negato nulla, non ho detto che in Sicilia non ci sia la miseria: non ho detto che non ci siano gli abusi municipali; non ho detto che in Sicilia non vi sia una questione dei tributi locali, o di contratti agrari. Gli onorevoli Comandini, Farina, San Giuliano e Sant'Onofrio, potevano quindi dispensarsi dal manifestare un dissenso, che è fondato sopra un semplice malinteso.»
Sotto essi i giudici, governatori civili, capi de' corpi municipali, ma non eletti da essi, anzi dati, talor forse dai duchi, certo sovente da' vescovi, e perciò chiamati «dativi». I membri di questi corpi non eran piú detti «decurioni», ma indeterminatamente «principali» od anche «consoli», nome vecchio, significazione nuova, non piú di capi, ma di consiglieri municipali.
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