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Chi mise il dito sulla piaga sui funzionari governativi accennando al passato prossimo... ed al presente fu l'on. Comandini. Egli nel suo discorso del 27 febbraio 1894 disse: «Non facciamoci illusioni: la condizione delle provincie siciliane, per ciò che si riferisce agli atti ed alla responsabilit

L'on. Comandini in una lettera pubblicata nel Corriere della sera in risposta ad altra dell'on. Saporito-Ricca, disse che lo stesso on. Crispi gli confessò le pressioni, che gli si facevano in favore della reazione.

L'altro, l'on. Comandini, con l'immancabile e scettica sua ironia, mise in ridicolo la cospirazione, e a provare che era un romanzo aggiunse: «Io non voglio far perder troppo tempo prezioso alla Camera, ma voglio evocare un curioso ricordo che ho comune con qualche nostro collega

A Partanna nei tumulti si grida: Vogliamo lavoro e non elemosine! A Piana dei Greci, quando Plebano, Farina e Comandini visitaronla i contadini, benchè affamati e nella più squallida miseria, respingevano l'elemosina credendosi avviliti, degradati accettandola.

Comandini ha descritto, in una delle sue corrispondenze, la jeunesse dorée del socialismo siciliano, simpaticamente, come dedita allo studio e alla propaganda. Il caso non è nuovo e non deve affatto sorprendere. Chi non ricorda il lavorio di demolizione di tutte le vecchie credenze che venne fatto in Francia nel secolo scorso da buona parte della jeunesse dorée?

NOTE: L'on. Comandini in una delle sue splendide ed oneste corrispondenze al Corriere della Sera di Milano ricorda che la colta gioventù socialista di Sicilia si sente assai lusingata della iniziativa dell'isola. ( del 16-17 Gennajo 1894). L'osservazione è esatta e collima con quelle del giornale di Vienna. Avverto una volta per sempre che ripetutamente mi riferirò ai giudizi dell'on. Comandini, non gi

«Io non ho negato nulla, non ho detto che in Sicilia non ci sia la miseria: non ho detto che non ci siano gli abusi municipali; non ho detto che in Sicilia non vi sia una questione dei tributi locali, o di contratti agrari. Gli onorevoli Comandini, Farina, San Giuliano e Sant'Onofrio, potevano quindi dispensarsi dal manifestare un dissenso, che è fondato sopra un semplice malinteso

Comandini che fece due discorsi forti per logica e per ricchezza di fatti all'on. Farina; dall'on. Franchetti all'on. La Vaccara; dall'on. Filì Astolfone all'on. Di San Giuliano. Quest'ultimo anzi dette in sulla voce all'on.

Coi pieni poteri del generale Morra di Lavriano ci fu un miglioramento? Ecco il giudizio, da nessuno contraddetto, dello stesso on. Comandini: «Io ho trovato che la fiducia nei funzionari amministrativi era scossa, e quando ho indagato se sua Eccellenza il regio Commissario straordinario si fosse insediato a Palermo con uno speciale gabinetto politico, sapete voi quale Gabinetto politico ho trovato? Ho trovato un Gabinetto composto di un militare e di due civili, perfettissimi gentiluomini, giovani di grande e buona volont

E collo stesso on. Di San Giuliano, che fu seguito dagli on. Comandini e Ferrari contro il parere degli on. Saporito, Fortis e Damiani mi trovo pienamente di accordo nel ritenere che ai mali della Sicilia si deve porre riparo con leggi speciali, ricorrendo ai veri criterî sperimentali. Non bisogna affidarsi alla uniformit