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Che buo' fa, te vuo' sta lloco fora?... Trase! 'Onn'Amá, sèvire voste!... Bonasera. Aggio truvato a Papele addo' masto Ciccio... E ched'è, ogge nun avite faticato? Gnernó, 'onn'Amá, avimmo levato mane nu poco cchiú ampresso. Chillo 'o principale ha avuto che fa... Ne? È ghiuto facenno spese pe quacche curredo?... A qua' cantina? A qua' cantina? Cc

»Io con quella ingenua furfanteria che mi conoscete «Padre! dicevo con voce melliflua. Gettate un po' più sottoriva. »Aggiungevo così lo scherno al delitto! »Povero padre! conosco oggi, quanto bene mi voleva quella santa creatura. Egli senza alterarsi dopo d'aver faticato invano per un un bel pezzo, mi disse: Vieni, saremo più fortunati domani

Ahimè! tu piangi sempre, mia buona mamma, aveva detto un fanciullino di circa sei anni che ella si teneva al fianco su per l'erta, il quale stavale appigliato al lembo della rustica sottana. Giannino mio, ho assai faticato quest'oggi, e queste sono stille di sudore: tu piuttosto sta' buono e non piangere; fra poco arriveremo alla capanna.

Aspettate, disse l'altra prendendo fra le mani ambo i ginocchi della morta; li rivoltò, quindi con uno sforzo improvviso, violento, li distese. S'udì uno scricchiolio. È fatta: dopo, sarebbe stato impossibile allungare le gambe stecchite dal freddo; lo sapete pure. Ma sembrava che avesse faticato, ansava; quando fu discesa dal letto, rimase alquanto immobile a guardarsi. Betta piangeva sempre.

Ma, poiché la sua ora venne segnata a ciascheduno, essendo egli giá nel mezzo o presso del cinquantesimo sesto suo anno infermato, e secondo la cristiana religione ogni ecclesiastico sacramento umilmente e con divozione ricevuto, e a Dio per contrizione d'ogni cosa commessa da lui contra al suo piacere, come da uomo, riconciliatosi; del mese di settembre negli anni di Cristo MCCCXXI, nel che la esaltazione della santa Croce si celebra dalla Chiesa, non sanza grandissimo dolore del sopradetto Guido, e generalmente di tutti gli altri cittadini ravignani, al suo Creatore rendé il faticato spirito; il quale non dubito che ricevuto non fosse nelle braccia della sua nobilissima Beatrice, con la quale nel cospetto di Colui ch'è sommo bene, lasciate le miserie della presente vita, ora lietissimamente vive in quella, alla cui felicitá fine giammai non s'aspetta.

Poh! questa mancherebbe: che voi mi pigliaste sul serio. No! no! Sono chi sono: un poveraccio faticato dagli studi sui codici, un esule volontario dalle dotte e morte biblioteche, un antiquario, che, lavandosi la faccia nell'acqua limpidissima e scacciando la polveraglia dei morti, incomincia a vederci meglio. Oh poesia strapotente del cielo e del mare! Oh vita mia! Oh liberi sogni d'artista! Se poi.... Marchesa, mi presti il suo occhialino capriccioso: attraverso quelle lenti devo vederne di belle cose, se gi

Scendi con pace; che al novel tempo da te nudriti, lungo il pian ridesto, corran qual greggia obedïenti i fiumi. Ella cavalca, lungo il reo padule; e dietro; a paro, su due bianche mule seguon due vecchi, gravi e taciturni. Disegno di MARIO DE MARIA. Ora Booz giaceva, stanco le braccia e il petto, però che faticato avea molto su l'aja.

Quella volta il marchese Landi fu per andarsene davvero; ma anche stando in piedi volle rimanere un istante, per sentire le novelle del messaggero. Nunzio, che rechi? diss'egli con piglio alfieresco al nuovo venuto. Ho trovato, finalmente; rispose il Lesarini. Ho faticato un pochino, chiedendo di qua e di l

Prima di terminare il racconto è necessario che io parli della seconda brigata, comandata dal Lobbia, di questa brigata che, quantunque lontana dalle altre e perciò non abbastanza rammentata nelle molte memorie che si son pubblicate sulla campagna di Francia, non si è meno coperta di gloria, ha meno faticato delle altre. I dati della relazione che io farò ai miei lettori, mi furono forniti a Chalons da un distintissimo ufficiale di stato maggiore che era al seguito del colonnello Lobbia, e il pubblico avanti di parlare del nostro soggiorno in quella citt

«Ero dimagrata, perchè, tutta assorta ne' miei dolori, avevo respinto il cibo ed il sonno, avevo faticato giorno e notte. Avevo il sistema nervoso eccitato, perchè mi ero lasciata indebolire. «Ma senza queste cause materiali e dirette, c'era in me tanta robustezza da sopportare il dolore morale sotto tutte le sue forme, da provarlo in tutta la sua intensit