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Aggiornato: 13 maggio 2025
Il capo squadrone Castellazzo partiva per Chatau Chinon, Clamecy e Vermenton, incaricato di tenere relazione tra la brigata Ricciotti e Lobbia e sorvegliarne le operazioni, servendosi dei telegrafi e di tutti gli altri mezzi che le sottoprefetture e i sindaci dovevano mettere a di lui disposizione.
Fu tenuto consiglio di guerra nella stanza da letto del sindaco: vi assistevano Lobbia, Castellazzo, Pozzi e altri due di stato maggiore.
Andammo tutti insieme a pranzo: lì sapemmo a un'incirca tutto l'andamento preciso dell'Armata dei Vosgi: questo mucchio di uomini, abbastanza omeopatico, a cui superbamente si regalava il titolo d'armata, era allora diviso in quattro brigate: la prima sotto il comando del generale Bossak, aveva il suo quartier generale a Fontaine, paesetto, a circa due kilometri di distanza da Digione: la seconda, anticamente comandata da Delpeche, ed ora comandata dal Lobbia, si era avviata verso Langres, e non si sapevano notizie precise sul di lei conto: la terza, generale Menotti, era a Talant, e ne formavano parte le due legioni italiane sotto gli ordini di Tanara e Ravelli: Ricciotti con la quarta brigata era dalle parte di Poully, lato Nord Est della citt
Al villaggio di Marai-sur-Tille la brigata Ricciotti si divise da quella di Lobbia, essendo stata la prima richiamata a Digione e dovendo proseguire la seconda per il compito a lei designato. Qui raggiunse la colonna il capo squadrone Castellazzo. Egli veniva da Grancey le Chateau, dove poco corse che rimanesse prigioniero colla somma di 90,000 lire.
Pare che tra Kauffman e Bossi non s'intendessero molto e le operazioni non procedendo, come avrebbero dovuto, Garibaldi richiamò quest'ultimo al quartier generale e diede un tale incarico al colonnello di stato maggiore Lobbia, nominandolo brigadiere e destinandolo al comando della seconda brigata.
Lobbia partì da Autun, conducendo con se per ufficiali di stato maggiore il capitano Pozzi ed i tenenti Scipione, Primerano e Bonomi: partì secoloro il signor Visitelli, corrispondente del Dayl Neuw.
Le guide si erano costituite a Dôle sotto gli auspicii del capitano Farlatti: da bel principio non furono che uno squadrone, poi due; poi tre: ed ora il quarto, come abbiamo detto pocanzi, era in via di gestazione; così Farlatti da capitano era divenuto maggiore; per terminare la campagna come tenente colonnello: nel momento in cui noi si arrivava, i primi tre squadroni facevano parte della Brigata Lobbia, ed erano con questo partiti alla volta di Langres.
Lobbia avendo lasciato lo stato maggiore per assumere il comando della seconda brigata aveva condotto con se il Castellazzo, nome a cui qualunque elogio sarebbe superfluo; caro a chi ama la letteratura, come a chi ama la guerra; eroe in tutte le battaglie che si son combattute, autore del Tito Vezio negli ozi della pace, in quegli ozi dove tanta gente che fa professione di far le campagne si butta sull'imbraca e fa rivoltare lo stomaco alle persone perbene.
Lobbia e Canzio accolsero i nuovi venuti più che se fossero amici, proprio come se fossero stati fratelli. Tutti erano indignati per il contegno tenuto dal Frapolli: difatti nessuno poteva farsi una ragione del come quest'uomo daccordo coi Comitati accaparasse per se tutta la miglior gioventù che veniva d'Italia, e la forzasse all'inazione, alla vita coruttrice della caserma e della guarnigione, mentre il generale Garibaldi non faceva che raccomandarsi a tutte le parti, perché gli inviassero dell'uomini. No! Non erano induzioni fallaci, non erano calunnie, quelle che si formulavano sopra quest'uomo. La ragione ridicola che accamparono alcuni miei amici, svanisce davanti al primo soffio del più volgare buon senso. Frapolli, dicevano questi, vuol risparmiare il sangue di tanti generosi: ha preso il grado di generale per impedire degli inutili combattimenti; Frapolli a tale scopo è stato inviato dalle Massonerie. Io non voglio credere che un'associazione che ha per base l'amore del vero e dell'umanit
La notte Lobbia, Castellazzo, Pozzi e due ufficiali di stato maggiore s'incamminarono verso Vaillant: gli altri li seguitavano a un chilometro di distanza: giunti a due chilometri da Vaillant, quattro ombre, silenziose come quell'oscurit
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