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Aggiornato: 5 giugno 2025
Meraviglioso per un orologio! esso in tanti anni mai non aveva sofferto il minimo guasto, non aveva mai sbagliato di un attimo e non s'era mai dimenticato di suonar ciascun'ora puntualmente. Il suo quadrante bianco con un poco d'acqua fresca perdeva sùbito le macchie che le mosche vi avessero deposto; ed i suoi uscioli chiudevano così bene il meccanismo da non lasciarvi penetrare nè meno un atomo di polvere. Le sfere giravano tranquillamente da vecchie amiche di casa, pulite dalla spazzola di pap
LIMA. Non vo' mostrare le mie carni a persona del mondo. LIMOFORO. Non eri cosí quando eri giovane: ché mirandoti solo alcuno, prima che te lo chiedesse, ce le mostravi; e le tenevi coperte solo perché le mosche ti davano fastidio. LIMA. Non so quel che vi diciate.
Domandi loro se Isabella è ancora sul trono o no: non lo sanno. Domandi loro chi è Don Amedeo: non ne hanno mai inteso il nome. Nascono e muoiono come le mosche, e vivono come secoli fa, moltiplicandosi senza uscire dai propri confini; ignoranti e ignorati, non vedendo altro in tutta la loro vita fuor che la valle che s'apre sotto i loro piedi e l'Alhambra che torreggia sul loro capo."
La sola noia del luogo erano le mosche delle mosche grosse come quelle che vivacchiano intorno ai letami delle mosche pesanti che aleggiavano con un ronzìo greve, che parevano sonnolente anche nell'aria, che si fermavano sul nostro naso, sulle nostre orecchie, sul nostro collo, sulle nostre labbra, sulle nostre mani, senza paura di essere schiacciate dalla nostra collera.
Le mosche? Sì, come ho il piacere di dirvi: se non c'erano le mosche, io sarei rimasto forse ancora romantico ed idealista, e non avrei fatto la discreta carriera politica che voi, bont
Io non amo il polverio, ed è questa una delle cagioni che mi fanno odiar la campagna. Le altre sono le mosche, i mosconi, le zanzare ed altri animali noiosi che ci s'incontrano. Non è anche la tua opinione? Per gli altri animali, sicuramente. Ma ora che c'è l'arsenale, li metteremo a dovere.
FILACE. Vado. MANGONE. Filace è un gran custode, molto astuto e sospettoso, e teme insin delle mosche. Poi, gabbar me? son un tristo e son ruffiano bastavi questo, e son il maggior ruffiano di tutto il ruffianesmo. FILACE. Mangone, la camera è aperta e dentro non v'è alcuno. MANGONE. Oimè, che m'hai ucciso! FILACE. Come ucciso? MANGONE. Parli pietre, me n'hai dato una in testa che m'ave ucciso.
FORCA. Non si può aver il mèle senza le mosche, né si ponno far le grandi imprese senza pericoli; e quando si vuol far un gran fatto, non bisogna nominar pericoli, perché l'animo si raffredda e si fa pauroso. Bisogna por mano a cambi, interessi, scrocchi, usure e rubberie.
Quelle farfalle sono insetti, ossia appartengono a un genere di animaletti chiamati insetti. Gl'insetti sono molti: rifacciamoci dal nominare i più comuni, i più conosciuti: le mosche, le formiche, le vespe, le zanzare, le pulci, ecc. Quasi tutti questi animalini sono provvisti di sei zampette articolate e portano sul capo due antenne, che essi piegano e muovono a piacere.
GHERARDO. O Spela, quanto sarei stato contento s'io fusse costei! SPELA. Perché avreste, forse, provati molti mariti, ove non avete provato se non una moglie? O pur il dite per altro? CLEMENZIA. E quanti mariti ho io provati, Spela? che Dio te faci spelar da le mosche! Hai tu forse invidia di non esser stato un di quelli? SPELA. Sí, per Dio! ché la gioia è bella, almanco.
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