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Basta! vi partita vinta, e rifugiamoci presso la finestra, guardiamo per un istante il mare. Vedete? Poche onde grigie, sonnolente, che fumano tra la nebbia con tristezza infinita. Passa un prete maestoso, che lascia nel fango le larghe impronte de’ suoi piedi apostolici. Passa una bambinaia spettinata, con due fanciulli disobbedienti, che si trascina dietro come sacchi.

Mentre per la Ruet scorre il torrente, è capitato un cocchio sulla piazza, ch'avea dentro un garzon molto avvenente: del resto non si cosa piú pazza. Un caval magro, adagio, sonnolente tira da un lato e si ferma e scacazza; dall'altra parte il tiratoio tirava uno staffiere, e sudava ed ansava. Sozzopra è la Ruet. Tutte le genti corrono a contemplar nuova cosa.

Occhieggiano le acque sonnolente e camminano come in sogno placidamente, mentre l'ansia esaspera, accende morde le mie ruote assetate di polvere, morde morde di rabbia bruciante la gomma arroventata, stringe strozza la collera dei gas irti dal desiderio. La strada tortuosa dinoccolata, fa 2 o 3 moine coi suoi ventagli di polvere accecante e ci svela finalmente il ponte di Tolmezzo.

Torna il dottor, che par di cervel scemo, con un passo ed un viso sonnolente, ritocca il polso, vuol l'orina, e guata, poi dice: Questa febbre è declinata. Faccia bibite spesse ed abbondanti, non mangi nulla, sorba qualche brodo. Stiamo a veder diman se il mal va avanti; se cresce, penserem la forma e il modo. I rimedi dell'arte sono tanti: gli userem tutti, se il mal terrá sodo.

Lascia la sposa in mezzo a' lupi e a' cani: si pose in un soffá fuor della gente, gonfio, ingrognato e stava sonnolente. Bradamante, Rugger, don Guottibuossi non è da dir se del caso hanno tedio; ma stanno cheti, trasognati e goffi, perocch'era impossibil il rimedio.

La sola noia del luogo erano le mosche delle mosche grosse come quelle che vivacchiano intorno ai letami delle mosche pesanti che aleggiavano con un ronzìo greve, che parevano sonnolente anche nell'aria, che si fermavano sul nostro naso, sulle nostre orecchie, sul nostro collo, sulle nostre labbra, sulle nostre mani, senza paura di essere schiacciate dalla nostra collera.

So che il maggio fa seguito all'inverno, E che il torpore è padre all'entusiasmo, E che la vita è un alternarsi eterno D'olezzo e di mïasmo! Come l'aquila anch'io dormo sovente In una grotta una lunga stagione, E nell'ore volgari e sonnolente Annego la ragione...

Il cane ed il gatto che vedevano tutto quel garbuglio, sembravano inquieti. Si sarebbe detto che presentissero qualche cosa. Il gatto, per l'innanzi così sonnolente, non si stancava più di fare ru-ru attorno alla gonna di Bambina, di stropicciarsi a lei carezzevolmente, di saltar sulle ginocchia di Don Diego. Il cane seguiva tutti i passi dei padroni, testa giù, dovunque andassero. Il suo occhio, un dolcemente malinconico, ora era estinto. Non commetteva più guasti, ed assiso sulle lacche, allungava la testa con tristezza sulle ginocchia del fratello e della sorella. Il solo essere ingrato o noncurante della casa, era il maiale. E nonpertanto era desso che era stato il più colmo di attenzioni.... interessate. Se la Bambina negligeva un tantino la dose o la qualit

Fra gli ozî Lieti di sonnolente ore perdute Torna, vitello d’ôr. Torna fra balli, carte e prostitute; Io non vendo i miei baci ed il mio cor. Oh, se tu fossi affaticato e lacero, Ma coll’orgoglio del lavoro in faccia, E una scintilla in sen; Se stanche avessi l’operose braccia, Ma t’ardesse nel grande occhio un balen;