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9 Festi, barbar crudel, del capo scemo il più ardito garzon che di sua etade fosse da un polo e l'altro, e da l'estremo lito degl'Indi a quello ove il sol cade. Potea in Antropof

56 Ne l'albergo un garzon stava per fante, ch'in casa de la giovene gi

116 Languido smonta, e lascia Brigliadoro a un discreto garzon che n'abbia cura; altri il disarma, altri gli sproni d'oro gli leva, altri a forbir va l'armatura. Era questa la casa ove Medoro giacque ferito, e v'ebbe alta avventura. Corcarsi Orlando e non cenar domanda, di dolor sazio e non d'altra vivanda.

Pur ch'io senta il mio cor, fategli intorno Di spine una corona e pur ch'io viva Mi basta il breve luccicar d'un giorno Di grande incendio scintilluzza viva. Come il Tempo si uccida ah non mel' chiedere, azzimato garzon, ch'io questo solo conosco che la vita è un fil brevissimo d'erba o più breve tra due fili un volo.

Nessun rispose; entrarono, non ci era alcuno. Il convento fu tutto frugato. La Esmeralda non ci era più, nessuno l'aveva veduta uscire. Considerate ciò che pensarono, ciò che dissero le suore. La priora spedì un altro espresso al padre Gonsalvo, e questi fu il garzon del vinaio, ritenendo peraltro i cinquanta luigi lampanti. Esmeralda era sparita la sera dopo la sparizione di Rosina.

E la straniera vergin, che fu chiesta Da garzon saluzzese, in cor sorrida Come a lampo di grazia manifesta! Pera ogni spirto vil, se in te s'annida! Vi regni indol pietosa ed elegante, E magnanimo ardire, e amist

Ed Eurialo, vago come i garzon sono, di certe armadure belle, tratte a coloro li quali uccisi aveano, carico, seguitando Niso, avvenne che si scontrarono in una grande quantitá di nemici, li quali come Niso vide, tantosto si ricolse in un bosco, credendo avere appresso di Eurialo; ma egli era rimaso, e giá intorniato da' nimici, quando Niso lui non esser seco si avvide.

AGIATO. Garzon, pon giú quella valigia; ché m'avveggo che la ti spalla. STRAGUALCIA. Non ti curar di questo, tu; ch'io non voglio alleggerir la spalla, s'io non veggo di caricar prima il ventre. FRULLA. Bastarannoti un paio di capponi? Porta qua. Questi son per te solo. STRAGUALCIA. Non, eh! Ma gli è per uno antipasto. AGIATO. Guardate che prosciutto, se non pare un cremisi!

Mentre l'arso garzon fa sue querele, Tratto a parlar per amoroso duolo, Ed ora alza Alcimida al suo fedele Gli occhi infiammati, ora gli abbassa al suolo; Ecco d'arco acerbissimo crudele Venir saetta sibilando a volo, Che d'altrui pianto, e di far strazio vaga, A la vaga donzella il braccio impiaga.

Spesso al garzon contra le belve errante Mostrato fu ne la montagna Idea L'antica valle, ove di bel sembiante Il pregio diessi a l'Acidalia Dea; E spesso rimirò l'ombrose piante Ove il nome d'Enon Pari scrivea, Ed ove colma il cor di rei tormenti Ella pianse la dispersa a i venti.