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Aggiornato: 23 giugno 2025
Ferraú con un «oh!» d'ammirazione volle abbracciar l'amico e a mezzo resta; Marfisa con un «ah!» di soggezione rimase con la faccia bassa e mesta; Ipalca con un «uh!» di confusione si cacciò la bauta sulla testa; Ruggero con un «eh» si morse un guanto, ed io coll'ipsilon termino il canto. Ritrova Orlando in luogo stran Morgante. More il guascon per la filosofia.
Morgante qui le lagrime rinnova, che ognuna avrebbe empiuta una scodella; i suoi merti rammenta e il duol che prova per la prostituzione e si martella; qualch'eresia gigantesca ritrova, ché la disperazion lo discervella e dice della fede e la speranza cose contro gli arcani e la costanza.
perocché certo e' le sapeva tutte e aggiunge alle dottrine di Margutte. Margutte è il personaggio d'un ateo, ladro, ghiottone e colmo di tutti i vizi, dipinto anche con troppa vivacitá e imprudenza, ma felicemente e comicamente, da Luigi Pulci nel suo poema del Morgante. Stanza 5. Solo i Marchi e i Mattei da San Michele hanno alcune cagion d'irritamento... Stanza 23.
La curiositá della natura lo spinge all'uscio; il carantano ha offerto; entra ed iscopre con stupor davante spettacol del casotto il gran Morgante. Il Pulci in modo arcano lasciò scritto che pel morso d'un granchio egli era morto; ma per allegoria s'intenda il vitto d'un casotto, e il suo fine un tristo porto. Orlando fuor di sé, dal duol trafitto, gridò: Fortuna, è troppo grave il torto!
Coll'impressario il roman senatore ebbe molte parole e molta pena per liberar Morgante, ché il signore ha una scritta peggior d'una catena. Il conte è pien dell'antico furore; colui non par che lo badasse appena, e disse: Piú non s'usano i bestiali; cantan le carte e sonvi i tribunali. Dal suo procurator corre volando.
Modo usato da Luigi Pulci nel suo poema del Morgante, forse tratto dall'attitudine in cui è dipinto san Francesco dalle stimate, con le braccia e le mani aperte in atto di preghiera. Stanza 30. Facendo il sordo o albanese messere... «Far albanese messere» è proverbio toscano antico, e vale finger di non capire. Stanza 38.
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