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Aggiornato: 14 giugno 2025
Ve l'ho detto, messere, ci eravamo lasciati, prima che egli andasse a Pistoia. Spero che non sar
Un giorno ella era presa da strazianti dolori; io origliavo all'uscio attendendo... A un tratto di fuori al castello odo un suono di trombe, poi un paggio mi strappa la veste, gridando: Messere! messere! i nemici! Chi è? Adalberto! O Signore! nel castello so che eravamo male apparecchiati, scarsi d'uomini e scarsissimi di vettovaglie. Che fare? Oh che tormento fu quello! Resistere?
Impazientissimo andò verso la porta: ed ecco si abbattè con Bonello che veniva innanzi lentamente e colle mani nascoste dietro le reni. Messere, disse Bonello: siete disarmato? Debbo temere i traditori nel mio castello? rispose fieramente Ugo, e comandò: Bonello, fate alzare subito il ponte.
Quattro giorni dopo la spedizione della risposta a Milano giunsero al Campo di Musso Agostino Ferrerio vescovo di Vercelli e messere Galeazzo Messaglia, quali ambasciatori del Duca.
Corro al Borgo! diss'egli, nell'atto di scavalcar la finestra. No, messere, non lo fate! gridò Antonio Porro. Chi vi assicura che il Borgo non sia gi
A Roma fu bandito il torneo; vi combattevano sconosciuti Rogiero, e quel Ghino di Tacco, tanto famoso masnadiero d'Italia: terribili colpi io vidi menarvi, e tali che non credo sieno mai stati nel mondo, non che maggiori, uguali. Miseri noi, Messere, se un giorno ne fossimo segno!» Anselmo mutò di colore, e con voce mal ferma ordinava: «Va innanzi.»
Egli ha certamente avuto a patire una grave disgrazia. Maisì, messere, una disgrazia irreparabile; replicò Tuccio di Credi. Gli è morta una donna a cui era fidanzato. Ah, dovevo immaginarmelo! esclamò il cavaliere. E il suo nome? Spinello Spinelli, aretino; ma i suoi maggiori erano di Firenze. La sua fidanzata, poi, era figliuola a mastro Jacopo di Casentino. Il pittore?
Uscito della stanza, il Cerra scosse pel braccio il Conte di Caserta assorto in cupi pensieri, e gli disse: «A che pensate, Messere?» «Penso a quanto lo avrei amato, se mi fosse stato concesso per figlio.» «Egli è senza dubbio un gentil damigello; rammenta i bei giorni della giovanezza di Manfredi.»
Oh! scoppiò finalmente a dire il delegato che non sospettando non stava in guardia, ed era anche un po' ammaliato dal bel viso di lei credi tu che io sia un imbecille, da venir qui a farmi la bambina, dopo essere stata due anni in prigione? Chi t'ha a dar da mangiare? Ma, il primo messere che abbia due occhi in capo, dieci lire al giorno da spendere... sacrr... e qui giù una specie di bestemmia da regio impiegato e a cui piaccia il bel sesso. E quando il messere sar
Ingo, fu come l'uragano nella tromba, contro ai dannati nella Spagna e contro ai miscredenti in Terrasanta, a fianco del padre di messere Adalberto, il cavaliero Brunone. Requiem in pace! A fianco del cavaliero Brunone, lo dicevano della stirpe di Tubalcain. Santa Maria! Quella era voce del padre mio! Quella ci voleva adesso l
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