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Essi non erano giunti che alla prima stazione del Calvario che doveva menare, qualcuno di loro alla morte, e credevano invece di aver preso possesso della terra Promessa.

Attento si fermo` com'uom ch'ascolta; che' l'occhio nol potea menare a lunga per l'aere nero e per la nebbia folta. <<Pur a noi converra` vincer la punga>>, comincio` el, <<se non... Tal ne s'offerse. Oh quanto tarda a me ch'altri qui giunga!>>. I' vidi ben si` com'ei ricoperse lo cominciar con l'altro che poi venne, che fur parole a le prime diverse;

Emilio Augier in una scena di non ricordo quale delle sue squisite commedie, fa dire a un fratello spiritoso: «Noi somigliamo a quell'uomo, che pigliava sette raffreddori al mese e si guariva di tutti, eccetto che del primo. Così anche la Francia ha superato felicemente tutte le sue rivoluzioni, eccetto la prima». Lo scherzo a quel tempo fece molto ridere, perché con una trovata piccante esprime il pregiudizio nazionale, che nell'anno di grazia 1789 la sapienza politica fosse scesa in terra in carne e ossa, e che l'avvenire non abbia altro incarico, che di menare ad effetto le verit

Gli accorgimenti di Manfredi non dovevano gran pezza durare; egli li aveva operati per sospendere i casi presenti, sapendo che da cosa nasce cosa, e il tempo la governa, e per dare a divedere all'Hochenberg che penetrava i disegni suoi, e poteva renderli vani. Infatti il Marchese pensando che il sottomettersi adesso dopo Manfredi non gli avrebbe fruttato molto utile, stimò meglio mantenersi nemico, ed aspettare occasione di vendere a caro prezzo la sua resa. L'occasione non tardò molto a venire. Vedeva Manfredi la petulanza dei fuorusciti napoletani, Morra d'Aquino, San Severino, che seco lui abitavano in corte del Papa; e con destrezza maravigliosa dissimulava, e gli oltraggi ricevuti altamente nell'animo imprimeva, divisando bene vendicarsene un giorno. Intanto Bonello di Anglone, suo capitale nemico, ottenuta dal Papa la investitura di parte del Principato di Taranto, per la strada di Alesina s'incamminava a prenderne possesso. Manfredi in quel giorno medesimo, avendo saputo che l'Hochenberg con lo esercito si avvicinava, mosse da Teano per andare ad abboccarsi con lui. Volle la fortuna, che per via s'imbattesse in Bonello, il quale tutto orgoglioso si avanzava tenendo la mano dritta del cammino. Manfredi scongiurava i compagni, affinchè adesso lo lasciassero stare, non sarebbe mancato tempo a trarne vendetta; ma essi risposero, che non avrebbero consentito giammai che si facesse un tanto spregio al figliuolo dello Imperatore Federigo. Le due compagnie si accostavano, quella di Bonello sembrava volesse cedere; allora Marino Capece, uomo di natura avventata ed amicissimo di Manfredi, trascorse col suo destriero, e percotendo con la mazza ferrata le spalle di Bonello: «Scendi, schiavogli disse «e fa omaggio al figlio del tuo ReQuesto fu il segnale della battaglia; posero mano alle spade, e cominciarono a menare. Il Principe, da che non aveva potuto impedire che accadesse quel fatto, si studiò che riuscisse felice; e da franco cavaliere spintosi con incredibile furia addosso al Bonello, lo afferra al cimiero, gli scioglie la barbuta che gli difendeva la testa, e col pugnale gli sega la gola: i compagni di Bonello, visto quel caso, fuggono a precipizio. La nuova giunse tosto in corte del Papa, il quale, infellonito per la morte d'Anglone, spedì gente a perseguitare l'uccisore. Manfredi, stimandosi male sicuro all'aperto co' suoi fedeli, si rifugiò nel castello dell'Acerra, dove rimase alquanti giorni. Bertoldo, visto Manfredi in disgrazia del Papa, gli si fece subito nemico, o con tutto il suo esercito ad Innocenzio si vendè. Il Marchese Lancia avvertì il suo nepote Manfredi, affinchè si partisse dall'Acerra. Manfredi adesso ramingo e profugo era venuto in parte che non aveva più terreno che lo sostenesse. Sperava ripararsi in Lucera, ma anche questa citt

E cominciava gli occhi a stralunare, dicendo: O Dio del ciel, che cosa è questa! può la giustizia un furbo spalleggiare? qual è la triste azion, qual è l'onesta? E volea lo staggito via menare. Morgante ride e crollava la testa, dicendo: Ecco per me, caro campione, della galera la tribolazione.

Vo' pur veder dove la mi vuol menare. Andiamo. PASQUELLA. Oh! Mi par sentir gente in casa. Fermati un poco qui intorno, ché vederò se Isabella è sola. Accennaroti che tu entri, se non vi sará alcuno. FABRIZIO. Voglio stare a vedere che fine ha d'avere questa favola.

Un fatto personale, a cui molto imprudentemente fu aizzato l'Ariberti, diede occasione a quest'ultimo di tornare all'assalto e di menare un colpo decisivo al nemico.

Andrea barcollante voleva menare dei pugni, allora la zuffa si riaccese, e Silvio lo mise alla porta a furia di calci nel deretano. In questo momento giunse il maestro Zecchini, che veniva, come al solito, a far compagnia all’ammalato. Sorpreso dallo spettacolo inaspettato, si gettò fra i combattenti, e giunse a separarli.

Era stata cagione della risata una facezia insolente d'uno di essi sul fatto della giornata che suonava così: "Io credevo di venire a Viterbo per menare le mani contro degli uomini e invece vi abbiam trovato conigli, che si son rintanati al solo nostro apparire. Ove diavolo si sono appiattati questi liberali che menan tanto romore?".

La povera figliuola tollerava ogni cosa con pazienza, e non aveva cuore di rammaricarsene con suo padre, il quale l'avrebbe sgridata, perchè era un uomo che si faceva menare per il naso in tutto e per tutto dalla moglie. Ma la seconda delle sorelle, che non era così sboccata come la maggiore, la chiamava Cenerentola.