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Aggiornato: 29 maggio 2025


Poi ciascuno predichi senza paura la parola del Signore. La forza dell'anticristo è prossima al fine". Corre una popolare tradizione che Martin Lutero predicasse in molti paesi del lago di Como, e che a Menaggio alcuni lo facessero per ispregio cader di pulpito.

Mentre dicevano queste parole, le barche continuarono il loro corso finchè si congiunsero colle altre che stavano aspettando. Quando tutte furono sfilate, apparve coperto quasi per intero il tratto di lago che è tra Bellaggio e Menaggio. Del resto, ad onta delle indagini, non abbiam potuto trovar tanto che basti per dir con certezza il numero preciso a cui sommava la gente del Palavicino.

Così conciliando paci e rammendando i costumi, passò nelle tre valli di rito ambrosiano, poi a Gnoasca, a Giornico , a Lugano e di nuovo, pel Ceresio, a Menaggio ed alla Valsassina.

Uno dei primi ad infervorarsi della riforma fu Francesco Minicio, detto così secondo l'uso d'allora da Menaggio sua patria , lodato da Erasmo di Rotterdam e dall'Alciato, e cui il Frobenio in una lettera a Lutero fa onore del titolo di eruditissimo e sacro alle muse. Egli da Basilea, dove molte opere di italiani eretici si stamparono, recò di qua dall'Alpi i libri di Lutero, ed essendo stampatore in Pavia ebbe modo di propagarne rapidamente le invettive, forse in buona fede lusingato dalle parole antiche onde si coprivano errori nuovi. Quei libri diedero una scossa agli ingegni, ed era per tutto un cianciar di teologia, come oggi si ragiona di politica ben o male, e presumendo ognuno di saperne quel che n'è, e riprovando chiunque non pensa come lui. Egidio della Porta, agostiniano comasco dopo esser frate da quarant'anni, nei quali aveva predicato con fama di singolare eloquenza, scriveva a Zuinglio come le verit

Camminando lesta, fu a Cadenabbia prima dell'approdo del battello. A Menaggio trovò pronto il treno e montò in un vagoncino di terza classe, dove non c'erano che tre o quattro guardie di finanza. Si rincantucciò, si raccolse e per tutto il tempo che il treno sbuffò su per le rampe del monte, non tolse mai gli occhi dallo specchio fermo del lago, che si dilatava a' suoi piedi.

Per tutto ciò il Castellano pensò attenersi frattanto strettamente al sistema di difesa, e lasciare che il nemico agisse: richiamò quindi il Pellicione da Menaggio, in cui s'era tenuto scaramucciando quasi giornalmente col nemico, che occupava da quel lato tutta la Tramezzina sino alla Cadenabbia; richiamò pure da Bellaggio Achille Sarbelloni, Gabriele e Falco, lasciando così libero ai Ducali d'impadronirsi di quel borgo; il che fecero immantinenti.

Si formarono per tal modo impensatamente due distinti gruppi di combattimento, l'uno assai dentro il lago nello spazio da Varenna a Bellaggio, ed era tra l'ala destra e parte del centro coll'Ammiraglio ducale contro quattro navi, il Brigantino e le seguitanti barche del Castellano; e l'altro verso la sponda di Menaggio tra l'antiguardo mediceo e l'ala sinistra col rimanente del centro nemico.

Ezio smanioso di tornare a casa sua, appena si sentì in grado di affrontare le noie del viaggio, fu come se avesse i carboni accesi sotto i piedi. Sperava che a cambiar aria, potesse rompersi quel sinistro augurio che gli pesava sul capo; ma non volle ritornare per la valle di Menaggio, temendo di ripassare troppo presto da luoghi ch'egli aveva ancora negli occhi. Mostrò invece il desiderio di scendere ad Argegno sul lago di Como a poca distanza da Villa Serena, attraversando il valico d'Intelvi. Lassù, a Lanzo e al Belvedere, era andato da giovinetto con suo padre e gli era rimasta la memoria come di siti incantevoli, d'aria frizzante e leggiera, di una luce trasparentissima, piena di azzurro. Deviando un poco, era facile raggiungere anche la vetta del Monte Generoso, famoso per la grandiosit

Il viaggio fu rapido, triste, senza parole. La ferrovia di Menaggio li condusse prima a Porlezza, scavalcando il monte, e di l

Le ville portavano la bandiera; i sandolini dipinti colle signorine dentro tutte a fiori, a nastri, a parasoli bianchi, verdi, rossi, cilestri venivano in frotta come delfini a prendere l'onda del vapore; s'intendevano strilli di gioia e campane a festa; il largo bacino di Menaggio cominciava a spalancarsi in una grande scena scintillante, circonfusa d'una nebbia rosea; si udivano anche gli spari dei mortaretti; poi il suono delle bande che passavano nelle barche sotto «gli elmi di Scipio»; venivano acuti profumi dalle serre e dagli spallierati dei limoni; erano tutti in festa, povera Paolina!

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