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Aggiornato: 24 giugno 2025
Il villaggio è costruito in maniera che in nessun punto si vedono più di quattro o cinque case; e via via che si va innanzi, una si nasconde, un'altra fa capolino, una terza balza fuori tutta intera; e da tutte le parti, in mezzo ai tronchi degli alberi, appariscono e spariscono striscie e tocchi di colori vivissimi, come di una frotta di maschere sparpagliate che facciano a rimpiattíno.
Geme la terza: Io voglio i miei vent’anni. Chi me li rende, coi divini inganni d’allora?... Io dunque fui quella che visse di baci e «Amor» col proprio sangue scrisse, e coperse con maschere di grazia le febbri della carne non mai sazia?... Le mie labbra han le stimmate roventi dei morsi. Io so l’orror dei roghi spenti. So delle rughe l’onta ed il martirio sulla bellezza; e il torbido delirio
Allora Maud gli raccontava tutte le fasi che la sua passione aveva traversate, tutte le crisi che aveva subite, a come, infine, di un tratto, questa passione anonima o piuttosto che aveva preso tutte la maschere erasi trovata amore. L'accento di questa lettera era così semplice, sì vero, sì toccante, ch'e' sarebbe stato impossibile di scorgervi un dissimulamento.
I malati si agitavano; il cerchio terribile si stringeva intorno all’idolo di legno dipinto; si vedevan dalle barelle alzarsi facce sparute, come se uscissero dal sepolcro; mani contorte lacerare le bende, spaventosi mutilati erigersi, maschere della contraffazione, spettrali agonìe ritrovare la forza di drizzarsi ancora sui ginocchi.
Se permette, ci penso io; disse Filippo; tanto, non ho niente da fare. Sciabole, guantoni; maschere; ci sar
Ma lasciatemi; devo predire la sorte ad una vaga fanciulla. Indietro adunque, o profani, o che io con questa bacchetta vi cangio tutti in vipere, rospi, cani, gatti e in qualche cosa di peggio. La folla rise, e alcune altre maschere si misero a noiarla.
Agli scaglioni di quel palazzo ingombri di gran moltitudine di maschere, e d'altre persone che salivano incessantemente, eran volte le prore di quasi tutte le gondole che solcavano il canale. Giunte vicino agli scaglioni vi rigurgitavano ad onde gentiluomini e gentildonne che entravano nel palazzo. Alcuni della folla se ne stavano oziando intenti a quel gran concorso.
No, per grazia del cielo; ma quali inconvenienti potevano succedervi? Eh! signora mia, dico per causa delle maschere; chi sa mai quali facce si nascondono sotto la visiera? La vostra riflessione mi convince: buon Dio! sono tre giorni che non vi fate vivo; se foste venuto, io avrei profittato del vostro consiglio, e il mio quartiere sarebbe stato chiuso alle genti immascherate.
Una delle maschere che così discorreva dietro la portiera l'aperse leggermente e, sporto fuori il capo, fece cenno all'altra che pur si affacciasse fra le tendine, dicendole all'orecchio: Che ardire! che bravura! che uomo maraviglioso!
Si impiegavano sei ore per trasferirsi in vettura da Milano a Pavia; non era permesso di varcare senza passaporto i confini della Venezia. Le maschere carnevalesche erano insulse e indecenti. Ai veglioni della Scala non era permesso lo accedere senza l'abito nero e un piccolo domino alla spagnuola, che ordinariamente si prendeva a nolo per dieci o venti lire.
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