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Aggiornato: 23 giugno 2025


Panizzi, Masina, Mameli, Daverio, Davide, Montaldi, Peralta, Minuta, Ramorino, Manara, Melara, Morosini! Che uomini! che uomini!

Quando sento suonare gli inni di Mameli e le canzoni del 48 mi si riempie il cuore! Oh sento l'oblio di tutto! Perchè non mi fu dato di sfogare nelle tremende emozioni della Patria le esuberanze dei mio cuore? Sono io così sciocco? Byron che non era sciocco amava ed amò sempre miss Chaworth; ed ella non lo amava. Come era sciocco Byron, non è vero, o Pap

Al contrario del Mameli, Girolamo Indunio quel pittore, che Dio ha concesso per celebrare le geste del Garibaldi col pennello, intantochè si aspetta il poeta che deve celebrarle col canto, in questi assalti più e più volte trafitto era lasciato per morto a terra; di lui si prese pensiero Enrico Guastalla il quale lo fece removere di cost

E ancora dopo molti anni da quel giorno della grazia ricevuta per il Libro segreto, quando Pietro Laner mandò i suoi tre primi sonetti e il suo primo articolo di critica intitolato Berchet e Mameli "All'illustre cavalier Matteo Cantasirena, direttore del Rinnovatore e dell'Emporio Letterario", prima di portare il manoscritto alla posta, se lo portò in chiesa, nascosto sotto il gilet.

Qui l'amico si fermò, si turbò, e stette qualche minuto immobile, col capo basso, occupato da un pensiero triste. Poi alzò la fronte corrugando le ciglia, coll'aspetto di chi afferra il filo di una reminiscenza lontana, e riprese a bassa voce: ....Piazza Castello pareva un mare di teste; c'era mezzo il popolo di Torino. Migliaia di voci cantavano l'inno di Goffredo Mameli. L'entusiasmo toccava il furore. Centomila visi erano rivolti alle finestre dove stavano i deputati della Toscana. La gente gridava loro cose, l

A lui, che in Aspromonte pugnava fra i pallidi insorti, tu canti ancor: «Si scopron le tombe, si levano i morti....»: quando s’addensan l’ombre de’ plumbei tramonti pei cieli, tu arridi a lui con l’inno fedel di Goffredo Mameli. Amo i tuoi stanchi ritmi, che sanno a la povera gente portare un soffio, un raggio di queta gaiezza ridente;

E mentre gli agenti del tiranno, venuti ad assicurarsi de visu, non sono ancora a Paullo? Per fortuna, sono lontani quanto basta, per non sentir più la voce del pianoforte. Hai capito, Fiordispina? disse la signora Angelica. Ti si domanda di suonare. Fiordispina era di buonissimo umore. Corse alla tastiera e attaccò l'andante maestoso del bellissimo inno di Goffredo Mameli.

Parola Del Giorno

branchetti

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