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Adesso cosa fa?... Ma signor conte... e lo fissò corrugando le ciglia. Il San Marsilio si era slacciato un po' la giubba per cercare il portafoglio e nel portafoglio la lettera del suo procuratore. Era una lettera lunghissima, che si riferiva al mutuo delle cinquantamila lire. Il San Marsilio volle leggerla tutta, da capo a fondo, stringendo sempre la mano alla signora Maddalena.

Alla loro vista Gregorio spalanca gli occhi, e dopo averli squadrati un momento, senza aspettare che parlassero, corrugando la fronte in modo accigliato, dimanda: Ed il priore? Il priore è fuggito « risponde Alberada con fermezza. » Ed io io Alberada moglie di lui, rammentando il giuramento di Ildebrando nel castello di Cariati io gli detti questo consiglio.

Peggio che avvelenato. Ha il corpo zeppo di filari di Medina. Me ne duole per te, del resto lo sapevo. Allora devi anche sapere chi lo ridusse in tal modo, disse il beduino acremente. Che vuoi dire? chiese Ahmed, corrugando le sopraciglia. Voglio dire che tu conosci la mano colpevole che rovinò il mio uomo. Tu sei pazzo. Chi vuoi che sia stato? Un uomo che aveva interesse perchè l'arabo crepasse.

Giorgio lo guardò fisso fisso, corrugando la fronte... gli pareva che quella testolina s'ingrandisse a poco a poco... Aveva i capelli lunghi... biondi... era Lalla! Lo ricacciò nella culla fuggì via dalla camera. Riparte così subito, signor conte? gli gridò dietro la Luigia. . Non vuol vedere la signora duchessa?... Sta molto male, signor conte!... Da due giorni non si alza più dal letto.

Non vi ho dunque detto abbastanza? ripigliò il Padre, corrugando la fronte, e col tuono severo di prima. Or bene, datemi ascolto. Non per nulla, io cercava fin qui di staccarvi dalla perniciosa influenza, non dirò della famiglia, ma del fratel vostro. Io sapeva come costui avesse cominciato male; e di fatto, non tardò a pregiudicar stesso in faccia alle persone oneste, a svegliar l'attenzione dell'autorit

Credevi di non essere amato, come credevi d'amare chi non dovevi; ora colle mie spiegazioni sai a che devi tenerti.... Io sono umiliato dissi del mio stesso pensiero. Tu parti con quest'ultima nota sgradevole del mio carattere e le scuse non basteranno a cancellarla. È deciso che tu parta? Stasera medesima, fece Gian Luigi corrugando la fronte.

Il carrozzone era pieno di gente; e siccome i carrozzoni di seconda classe, in Spagna, non hanno scompartimenti, eravamo quaranta fra viaggiatori e viaggiatrici, visibili tutti uno all'altro: preti, monache, ragazzi, serve, e altri personaggi che potevano essere negozianti, o impiegati, o agenti segreti di Don Carlos. I preti fumavano, come è uso in Ispagna, il loro cigarrito, offerendo amabilmente ai vicini la scatola da tabacco e le cartoline; altri mangiavano a due palmenti, facendosi passare l'uno all'altro una specie di vescica che, compressa con ambe le mani, mandava uno schizzo di vino; altri leggevano il giornale corrugando tratto tratto le sopracciglia in atto di profonda meditazione. Uno spagnuolo, quand'è in compagnia, non si mette in bocca uno spicchio d'arancio, o una fetta di formaggio, o un boccone di pane, se prima non ha pregato tutti di mangiare con lui; e per questo io mi vidi passar sotto il naso frutta, e pani, e sardelle, e bicchieri di vino, e che so io, accompagnato ogni cosa da un gentile: "Gusta Usted comer conmigo?" al quale risposi: "Gracias," a contracorpola parola che ci va) perchè avevo una fame da conte Ugolino. Davanti a me, proprio co' piedi contro i miei, c'era una monaca, giovane, a giudicarne dal mento, ch'era quel po' di viso che appariva sotto il velo, e da una mano che lasciava come abbandonata sur un ginocchio. Io le tenni gli occhi addosso per più d'un'ora, sperando che alzasse il viso; ma rimase immobile come una statua. Eppure dal suo atteggiamento era facile accorgersi che faceva uno sforzo per resistere alla naturalissima curiosit

Il medico stette un minuto col polso della marchesa fra le dita, corrugando la fronte in sembianza di gravissima meditazione; poi rinascose egli stesso la mano di lei sotto le pelliccie e ve la coprì bene. Uhm! diss'egli con gran sicumera, come se dicesse chi sa che profonda sentenza; vi è stato un po' di agitazione, si ha bisogno di calma, dopo la fatica occorre il riposo.

Non perdiamoci in discorsi inutili: ripigliò Damiano, corrugando le ciglia. Mi guardi bene in faccia; lei non mi riconosce più, lo so bene; ma io mi ricordo di lei, io che ho fatto la mia parte d'esperienza a questo mondo, io ho imparato a legger sul volto degli uomini il loro cuore. Oh se fosse vero quello ch'io temo pur troppo che sia!... Ma, a ogni modo... e per ciò appunto, ho voluto indirizzarmi a lei, sentire la verit

Quale giuoco? domandò Nicla ridendo. I quattro cantoni! Ah, il lago dei Quattro Cantoni! ripetè la fanciulla, corrugando le sopracciglia. Allora è a Lucerna, la mamma. Vuole che torniamo? interruppe il conte. Temo che facciamo troppo tardi, e che la signora ci aspetti.... La fanciulla lo guardò, e le parve un poco aggrondato.