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Se voi non mi venite in aiuto, io commetterò un malanno. Da bravo! susurrò fra Giuseppe, essi sono tutti in quello stato quando vengono qui. Vediamo; cosa hai? Ebbene, padre mio, ho bisogno di dodici mila ducati, al manco; e voi me li farete trovare. Saresti tu matto senz'altro, figliuolo? Come vuoi tu che io ti dia questa piccola bagatella, eh?

SQUADRA.... Il romano che ha la coscienza lesa dell'inganno usato, in veder comparir questi, col suo Mastica pensaran subito che sieno i veri, stimeranno che altri abbino saputo quanto loro o che abbino pensato a quello che essi pensaro prima; per non esser còlti in frode lascieranno l'impresa e fugiranno di Napoli per téma di qualche malanno.... TRASILOGO. Ben: che n'avverrá per questo?

Chi è giú? che dimandi? GUGLIELMO. Apri, Armellina mia. ARMELLINA. Se vieni da casa calda, hai bisogno di qualche rinfrescamento. GUGLIELMO. Ho bisogno del malanno che Dio ti dia! ARMELLINA. Buone parole in casa d'altri! GUGLIELMO. Mi avete mosso la còlera; e se non mi aprite, buttarò le porte per terra. ARMELLINA. Con un poco di acqua ti rinfrescaremo la còlera.

Esso intanto matura qui in Genova.... Come? Che altro malanno c'è in aria? La congiura.... Non sa? La congiura! Siamo gi

Malanno! considera mia moglie: al postutto si ha un cuore da disponibilit

Va' e ripichia un'altra volta; e, se non risponde, gitta giú la porta, ch'io voglio entrare per ogni modo. RUFINO. Cosí farò. Tic, tac, toc. TRAPPOLINO. Chi è ? chi è ? chi è ? RUFINO. Malan che Dio ti dia! TRAPPOLINO. Te dia el malanno e la mala pasqua a te. Oh patrone! Perdonateme. CURZIO. Non ti curar, forca! Vieni, vieni a oprire. TRAPPOLINO. Adesso.

E tu, Diana, levati il tòcco e la giacchetta, chè qui fa caldo e rischi di prenderti un malanno. Dov'è la Giuseppina? Non ne ho bisogno. Or ora vado in camera per un minuto. Ma mi fa una rabbia quello zio... O perchè gli dai retta? L'ingegnere, che si divertiva un mondo a punzecchiar la nipote, tornò alla carica.

Il suo volto era pallido e coperto d'una barba fatta grigia forse, più da una vita di fatiche e di privazioni che dagli anni; la fronte rugosa, lo sguardo severo. Camminava con fatica ed appoggiato ad un bastone; pareva che avesse sofferto o che soffrisse tuttavia qualche malanno ad una gamba. Chiese di parlare alla Direttrice del collegio e la trovò in un gabinetto attiguo al giardino.

Tutt'a un tratto verso l'ora del tramonto, mentre stava colla mamma ed il fratellino, che si lagnava nel suo letto, soffrendo più del solito, s'udì uno scroscio, un rombo terribile che fece tremare la casa come se crollasse. Mio Dio! che cosa succede? è la fine del mondo? disse la donna. Vado a vedere, disse Pierina. Con questo tempo? aspetta almeno che sia cessato, prenderai un malanno.

«Il malanno ai ragazzitempestò tra il sagrestano; e non potè andar oltre a suo modo, perchè di qua, di l