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Aggiornato: 13 giugno 2025
Ma qual prima dirò, qual dirò poi Dei luminari, ond'ha corona e luce Il sacro italo ciel? Seduti in giro Nel tempio accolti d'una Grazia etrusca, Come in magico specchio, ecco, me l'offre La mia povera Musa, a cui vien dato Varcar la soglia del gentil recinto.
A un filo magico, ch’è un raggio dell’Eliso, legate, volano del cielo nel sorriso. Fleno Cos’è cotesto affare?! Si sono intesi gi
Oh! caspita! ne stampa ogni giorno più da fare strabiliare; nel giornalismo livornese abbiamo due periodici che a senso mio potrebbero ricreare una conversazione di demonii, e tu vedessi che effetto magico! Si direbbe che la placida popolazione della citt
Cosa c'entravano gli alberghi messicani colla musica di Bach? Un anno passò come un sogno, spargendo rose e mirti ai piedi di Anne-Marie: un anno di fantastici viaggi da trionfo a trionfo. La vita per Anne-Marie era come un magico giardino, tutto acceso di fiori incantati che si chinavano al suo passare. I concerti erano la sua gioia.
Ecco il nome, il bel nome che può produrre un effetto magico! In quel punto tornò Taddeo colla risposta del Brunetti. "Fino alle cinque era impossibile, e anche alle cinque non era sicuro." Il Direttore corse nello studio e scrisse in fretta un terzo bigliettino. "Finalmente, impegnando la vostra parola d'onore per il più scrupoloso silenzio, posso mettervi a parte del segreto.
Perchè non scrivi? m'aveva detto. Sotto il magico velo dell'Arte l'Idea passa più fulgida di fascino e di bellezza. Scriverò! avevo risposto io, col cuore gonfio di tenerezza e di ambascia. Ed avevo avuto un momento di debolezza: ero stato lì lì per prender la sua mano, la mano affilata e rigata di vene azzurre che posava sulla ringhiera, e confessargli il peso insopportabile del mio passato. Lassù, dinanzi a quella finestra, a quell'ora, mentre le ultime rose del sole appassivan sulla parte alta della citt
Il magico liquore entrava nel suo stomaco come un padrone che rientra in casa dopo qualche tempo d'assenza; casa e padrone si riconoscono e sono contenti di ritrovarsi. Auff! esclamò il Bollati tirando un gran respiro. Adesso sono un altro uomo. Lo credo io soggiunse il compagno. Hai subito rifatto una cera da cristiano. Davvero?
Egli che poco sapeva del mondo, trovandosi d'improvviso davanti a una di quelle donne più che regine, armate dello scettro magico della bellezza, sentì un'ondata di pensieri nuovi che gli empivano la mente e fu come sbalordito da un senso di stupore e di ammirazione. Era turbato alla vista di quella donna così bella, circondata da tanta eleganza e da tanta opulenza.
Donna Livia era una bella dama, che dimostrava venticinque anni al più: i suoi magnifici capegli neri, eppure morbidi e fini, formavano un magico contrasto colla bianchezza abbagliante della sua pelle. Ma la bellezza principale di quel volto erano gli occhi, dell'azzurro più puro: grandi, profondi, perfettamente ombreggiati, ma forse un po' troppo severi per una giovane donna. Però i tratti di lei erano poco accentuati; e ciò le toglieva in severit
Il giovane non erasi mai sentito l'animo sì leggero; il cuore balzavagli dalla gioia, e tutti gli oggetti a lui intorno parevano più belli ed interessanti. Sant'Aubert osservò i di lui trasporti, e gli disse: «Che cos'avete che sì v'incanta? Oh! la bella giornata!» sclamava Valancourt; «come splende il sole, come pura è l'aura qual sito magico!
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