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Aggiornato: 15 giugno 2025


Si capisce però che tra padre e figlio, più che lotte, erano avvenute discussioni forse un po' animate. Di tali discussioni, o lotte che si vogliano dire, non appare più ombra nel libro. D

«Aprile 1853. Qui finiscono le note autobiografiche di Giuseppe Mazzini, comprese nei primi otto volumi delle Opere, e che riunite insieme in questo libro ci danno a grandi tratti una storia delle eroiche lotte, dei dolori ineffabili che ebbe a sostenere il grande Apostolo d'Unit

Quando, al principio del secolo XVI, il papato abbandonò il suo terreno storico, l'Italia, e si ridusse nella lontana Avignone, in quella terra che agitavano terribili lotte fra Guelfi e Ghibellini, dovè tornare d'un tratto l'idea dell'Impero e dell'Imperatore come una via di salvezza.

Poco si conserva, e quel poco monco e disperso, dei discorsi fatti dal De Amicis in private adunanze e in comizi del partito socialista, massime in occasione di elezioni politiche: salvo i due grandi discorsi Per il 1.º maggio e Per la questione sociale, compresi in questo volume, e alcune minori cose contenute nell'altro libro che s'intitola Lotte civili.

E di questa prefazione è notevole la chiusa: «Questo libro vorrebbe essere, per ciò che rispecchia, un libro sui generis: il libro cioè che il poeta, passato per molte lotte, arrivato a un dato punto della via, quando il crepuscolo si avanza, vorrebbe trovare vicino a nell'ora dell'andarsene, e lasciare di e dell'opera propria quando il resto andasse perduto come il più sereno dei ricordi, al figliuolo, come lui nato ad amare, come lui nato a lottare.

Il capostipite degli Orsini, dal romano nome di Orso, si perde nel buio della leggenda: non si sa neppur bene se fosse germanico. I suoi discendenti si chiamarono Filii Ursi: così suona sempre nelle più antiche cronache il cognome degli Orsini. Storicamente appaiono solo nel XII secolo. Celestino III (1191-1198) apparteneva alla loro casa. Nel XIII secolo, durante le lotte degli Hohenstaufen, acquistarono maggior potenza, per opera specialmente del senatore Matteo Rubeus, capo imperante della repubblica capitolina ed instancabile avversario dell'imperatore Federigo II e poi per opera di papa Nicolò III (1277-1280), figlio di detto senatore. Gli Orsini, fecondi quanto i Colonna, si suddivisero in seguito in più rami e dai loro diversi possedimenti si chiamarono Orsini di Monte Giordano e di Campo di Fiore in Roma, conti e signori di Nola nella Campania, di Tagliacozzo negli Abruzzi; di Gravina e Manoppello, di Monte Rotondo, di Vicovaro, di S. Angelo, di Pitigliano, d'Anguillara, di Bracciano. L'elenco dei loro castelli e possedimenti è conservato nell'archivio di famiglia a Roma e forma un intero volume. Erano egualmente potenti nel regno di Napoli come nel dominio romano. Mentre i Colonna, proprietari essi pure nel napoletano di grandi feudi ed in lotta violenta con i loro nemici ereditari per i marchesati di Tagliacozzo, Alba e Celano, possedevano nel Lazio il nocciolo della loro signoria, gli Orsini dominavano il territorio sabino sull'Anio, da Vicovaro fino a Nerola e Monte Rotondo, ed il paese etrusco da Sutri in giù, fino di l

A un certo punto mi era sembrato che il concetto del libro doveva forse essere la lotta tra sentimenti ed idee che stanno per tramontare e idee e sentimenti che si levano su l'orizzonte con rosei trionfanti splendori. L'autore ci dice che tra il senatore e il figlio Andrea c'erano state lunghe lotte e dolorose.

E, nella notte, Per via, mentre il poeta, al lume della luna che in alto, su le cattedrali aureole azzurre spande, vaga col sigaro acceso, pensando di e degli altri, e domandandosi: Chi ha riposo nel sonno? Ne la notte ad ogni ora che fugge, Quanta forza in silenzio, ne le lotte più ignorate si strugge? ecco, in lontananza, una mandolinata.

Le energie d’una volta, spossate, si trasformavano in nuove energie come per prepararsi a combattere il dominio del passato ed a sostenere le lotte dell’avvenire.

Questa importante rivoluzione commerciale, avvenuta dopo l'acquisto della terraferma veneziana, e seguìta dalla lega di Cambray, e dalle lotte contro la Turchia, che scossero profondamente la potenza della Repubblica in levante, diede il principal crollo al commercio dei Veneziani nell'Asia.

Parola Del Giorno

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