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Aggiornato: 24 luglio 2025
Nel 1859 il bravo, l'infaticabile Malenchini si recò da Livorno a Firenze per spingere l'esercito toscano a quel pronunciamento che decise il Granduca a lasciar la Toscana. Peruzzi fe' parte del Governo provvisorio, il quale prese le redini dello Stato dopo il 29 aprile.
Non è possibile. Ma quando te lo dico io, ci puoi credere, caro Marco. Orsù, prendi il tuo fucile in ispalla e buona guardia. Questo breve dialogo aveva luogo la sera del 15 febbraio dell'anno 1821, alle ore undici, fra due soldati di linea che si cambiavano di fazione sulla piattaforma della fortezza vecchia in Livorno.
Ma il 25 di ottobre a Livorno ove Garibaldi aveva approdato, i democratici di quella citt
Benché composto d'uomini coraggiosi, si sciolse come la nebbia al toccare la frontiera italiana non pontificia e dopo avere ricordato ai militi che schiava ancora rimaneva la loro terra e che era dovere di tutti di prepararsi a muover di nuovo pugna per liberarla, i soli quattro capi, che noi ben conosciamo, con Gasparo e John, presero la via della Toscana per recarsi a Livorno ove dovevano trovare lo Yacht e notizie dei loro cari e dove li lasceremo godere un po' di riposo per rivederli sovra nuove scene e in mezzo a nuove avventure.
Trent'anni prima dell'epoca a cui siamo coi fatti che raccontiamo, chi avesse voluto tener conto della condizione di Milano, anche dopo avere assistito alle poderose forze del commercio di Genova, di Pisa, di Livorno, di Venezia, alla grandezza cui eran salite le arti a Firenze, a Ferrara, e le scienze a Bologna, a Padova, sarebbe rimasto tuttavia maravigliato, contemplando la floridissima condizione del Milanese.
Perché, se, per esempio, vengono tele d'Ollanda di lino ed altre oltramontane, se ferramenta di Brescia, se drapperie di Venezia o di Francia, se panni d'Inghilterra o d'Ollanda, se ogli di Toscana o di Puglia, se droghe di Livorno o Venezia, anzi se bisogna loro frumenti degli altri Stati, come alle volte accade, i mercanti, che le fanno venire e che per prezzo di tali merci rimettono monete di giusto peso, tanto piú le rivendono in Bologna; onde il danno ritorna addosso a chi ha da servirsi.
A Livorno il parlare di numeri e di cabale è tema favorito; sono sì buoni i Livornesi che credono ai sogni: perciò la finta maga si attirò la simpatia dei circostanti; e più di un giovane elegante, tirato fuori il taccuino, vi segnò col lapis i tre numeri bizzarramente dati, con animo di giuocarli davvero e ristorare le abbattute fortune.
Ma lasciamo nella vaga isola i nostri più cari personaggi e riconduciamo in Europa i lettori e precisamente in Livorno; mutata così nel fabbricato, dirò quasi anche nel costume del ceto più alto, ma la stessa nei bisogni e nella ignoranza del popolo, il quale fa come dicesi del mondo, cioè peggiorando invecchia.
Di lì ad un'ora Angiolina, armata e vestita da marinaro, era a Livorno nel drappello dei giovani che Selvaggio aveva condotto in citt
Si fidava di Lodovico quanto poteva permetterglielo una conoscenza sì breve, eppure non reggeva all'idea di confidargli Emilia per un sì lungo viaggio. D'altronde, non aveva forse il coraggio di privarsi del pericoloso piacere di vederla. Tennero consiglio sulla direzione da prendere. Lodovico avendo assicurato che Livorno era il porto più vicino ed accreditato, decisero d'incamminarvisi.
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