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Aggiornato: 9 giugno 2025
Apparisce chiaro dalle numerose leggi lasciate da Liutprando. Regnava da parecchi anni aggiunto a Liutprando il nipote di lui Ildebrando; or gli successe, ma per sette mesi soli, cacciato che fu da Rachi duca del Friuli.
Caro figliuolo, sappi che il principe degli Apostoli potrebbe molto bene difendere la sua Chiesa e vendicarsi dei suoi nemici da sè, ma se ricorre a te lo fa proprio per mettere a prova il cuore di un suo figliuolo. Qui bisogna scegliere tra San Pietro, e Liutprando: ora all'amicizia del principe degli Apostoli vorrai tu preferire quella del re dei Langobardi ?» Epist. 5 Greg. t. 6 Conc. p. 1472.
Zaccaria Papa su i primordi del sacerdozio sfidato degli aiuti franchi si umilia a Liutprando, che stanco anch'egli dalle fatiche, e rotto dagli anni per ottenere pace concede al Papa i patrimoni della Sabina, di Narni, di Osimo di Ancona, e la Valle grande nel territorio di Sutri con altre grazie non poche; e promette sospendere la guerra contro Ravenna.
Regnò questi serbando cinque anni una tregua di venti fatta giá da Liutprando col papa e le cittá; ma rottala nel 749, stava a campo contro a Perugia, quando accorse a rattenerlo papa Zaccaria, e il tenne e mutò cosí, che egli il re barbaro si fece monaco.
A tal uomo fu almeno men brutto ricorrere; e cosí bastò l'autorita di lui su' longobardi alleati suoi, a salvar il papa e le cittá italiane. E cosí, e l'uno e l'altre eran rimaste, od anzi cresciute nell'indipendenza, quando morirono Gregorio III, Leone iconoclasta e Carlo Martello nel 741, e Liutprando nel 744.
Lo stato quasi perfetto di conservazione degli edifici sembra un prodigio, quando si pensi ai secoli di barbarie e di devastazioni che hanno attraversato. Si spiega, in parte, per la fortunata circostanza che i Longobardi non riuscirono a strappare Ravenna agli esarca bizantini. Il re Liutprando non riuscì a entrare nella citt
Fu l'ultimo che regnasse per parentela e in memoria di Teodelinda . E salito cosí al trono Ansprando e vivutovi tre mesi soli, lasciò il regno a Liutprando figliuol suo. Liutprando. Ma, molto piú che i fatti propri, son notevoli i tempi di Liutprando.
Del resto, poco o nulla produsse l'Italia nei secoli nono e decimo; e non è se non appunto tra tal mancanza, che restano degni di essere accennati Agnello, Anastasio bibliotecario ed Erchemperto, compilatori delle vite degli arcivescovi di Ravenna, de' papi, e de' principi beneventani; Liutprando, storico di que' brutti tempi de' marchesi italiani in cui operò; e i due anonimi salernitano e beneventano, continuatori di Erchemperto.
Parola Del Giorno
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