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Aggiornato: 25 giugno 2025
Era solo, lassù, ben solo, tra l'amicizia e l'amore, che si rivelavano a lui in quella forma nuova e con quella insolita forza. Veramente, i re della montagna non erano i Guerri, o quel titolo si addiceva anche a lui, che sentiva di regnare così pienamente, e rendeva ogni giorno in grazia elegante, in sorrisi amorevoli, ciò che andava ricevendo in liete dimostrazioni di affetto.
Che peccato! le dissi. Si doveva star qui un'ora almeno, a finire la storia incominciata. Un'ora! esclamò. Doveva durar tanto, quella brutta storia? No, quella poteva esser finita in due minuti, tanto era vuota; ma ce ne sarebbero rimasti cinquantotto per ragionar di cose più liete. Ah, volevo ben dire! Ma ciò che non mi può raccontare quest'oggi, mi potr
Doveva esser bella, in quell'ora del sonnellino d'oro, la regina de' suoi pensieri. Perchè ella certamente riposava ancora, in quel punto. Era una gran dormigliosa, la marchesa Polissena. E doveva star così bene, con la sua cuffiettina di pizzi, donde sbucavano le ciocche de' capegli dorati! Gino ripensò allora i bei giorni, le ore liete, e quella famosa corsa in Piemonte, che sicuramente aveva fornito al sospettoso governo ducale uno dei più forti capi d'accusa contro di lui. Strana donna, la marchesa Polissena! Curioso impasto di paure e di audacie, di rispetti umani e di cieche temerit
Senza queste avvertenze non si capirebbe la storia nostra ulteriore, diversa da tutte le altre contemporanee e piú liete.
«Ah! Contessa, mi pare tanto bella l'unione di Buoso col Demonio, che sarebbe gran peccato sturbarla.» Dopo queste parole, la Contessa volgendo la faccia a Rogiero, con donnesca leggiadria gli disse: «Bel Cavaliere, noi intendiamo per queste lettere, che voi ci siete apportatore di liete novelle; se possiate conservare sempre l'amore di vostra dama, vorreste voi favorircele?»
Ah, la sua camera da studio! Quante ore liete vi aveva passate! Come in essa tutto gli rammentava la sua infanzia gioconda, la sua adolescenza felice e cinta d'affetto! Quando i suoi condiscepoli venivano a visitarlo oh! essi dicevano il tuo non è uno studio, è una reggia.
Ma la guerra era per finire: ogni giorno ne arrivavano notizie liete per noi, e ogni giorno si sentiva più che mai il bisogno di liberarsi da quell'incubo orrendo. In questa nervosa impazienza ero anch'io. Avevo ancor gli occhi pieni di quelli spettacoli atroci, da' quali m'era sembrato addirittura che ogni cosa più bella della mia esistenza fosse quasi per essere demolita o trasformata.
Le fontane che gorgogliano in te sono liete di sentirsi belle e buone a nulla. Questa che ti sgorga dal cuore con luccichii vistosi finge di creare dei ruscelli di pensiero. Ma subito si sparpaglia in liquida capigliatura, cantando la sua beata inutilit
Riadagiatosi nel letto, spasimò più forte e gli sembrò che tutte le liete immagini di prima gli si annerissero cupamente d'intorno. Gli si era mossa la fasciatura della larga ferita che aveva alla testa, e ne usciva il sangue a fiotti. Infermieri e medici e suore gli corsero intorno soccorrendolo, ma, in tutti que' volti sconosciuti, egli non seppe più leggere una sola espressione d'affetto.
«Bianca, aveva detto il padre Anacleto, dopo essersi soffermato un tantino sulla soglia, a mirare la bella in quel suo raccoglimento: Bianca, tu stai guardando i campi, come se attendessi da qualche parte un portatore di novelle liete...»
Parola Del Giorno
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