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Aggiornato: 4 luglio 2025
I libri ameni, meglio favoriti dal sesso gentile, venivano per la via di Genova e di Livorno, e più comunemente di Napoli. Le novelle e i romanzi inglesi e francesi, pessimamente tradotti, tenevano il campo conquistato dagli italiani.
Nei bauli, due triste casse di legno, il fratello e la sorella rinsaccavano alla rinfusa biancheria, libri, stoviglia di casa non troppo maltrattata dal tempo, gli abiti ancora buoni ad usare in camera, del lardo, del cacio, la coltre, le lenzuola.
Sventuratamente la storia di quel periodo di preparazione non è ancor scritta come la si dovrebbe, e pochi si danno la pena di informarsene nei libri ove se ne fa qualche cenno. Se altrimenti fosse, i sorrisi e i sarcasmi cesserebbero.
Giuliano, essendo dunque perfettamente libero da ogni predisposizione di sentimento favorevole al Cristianesimo, si accinse a fare, contro di esso, la sua opera di critico demolitore. Compose un trattato contro i Cristiani, in cui discuteva le ragioni del Cristianesimo, dal punto di vista della storia e della filosofia, e cercava di provarne l’essenziale debolezza. Questo trattato andò completamente perduto, al pari di quelli di Celso e di Porfirio, scritti col medesimo scopo. Libri siffatti dovevano essere, pei Cristiani, troppo irritanti, perchè questi potessero tollerarne la conservazione; la loro distruzione è la conseguenza naturale di una spiegabile intolleranza. Però, del trattato di Giuliano, come di quello di Celso, si potè rintracciare qualche reliquia sufficiente a darci un’idea del lavoro. Tanto Celso, quanto Giuliano, ebbero due potenti confutatori. Il primo fu discusso e contraddetto da Origene, il secondo da Cirillo d’Alessandria verso la met
Coloro che hanno avuto la fortuna di gustare la conversazione famigliare di Alfonso Daudet dicono che par di riudirne la voce durante la lettura dei suoi libri. Quello stile spezzato, di scorcio scintillante di immagini, riboccante di esclamazioni, di apostrofi, di tutte le figure che la rettorica ha enumerate e che l
Con maggior interesse ci occupiamo invece di quegli avvenimenti che, sebbene di un'uguale ed anche di una maggiore importanza, pure sono appena accennati, e come di gran fretta, nella storia e nelle cronache, o taciuti spesso non appajono che sottintesi, e de' quali in ogni modo la netta cognizione non risulta che dalle lunghe letture e dai diligenti confronti di molti libri.
La introduzione di libri ritenuti pericolosi si combatteva con tutti gli espedienti dei quali il Governo era maestro. Non si doveva attendere che i libri uscissero dalla Dogana.
Si mise a scarabocchiare di faccie impossibili e di figure mostruose tutte le copertine de' suoi trattati, tutte le pagine de' suoi cartolari, tutti i frontispizi de' suoi libri.
Non esageriamo. Io non sono un gran lettore e per parecchie ragioni: primieramente perchè non ho molti quattrini da spendere in libri e questo mi dispenserebbe di dirti il resto ; secondariamente perchè non leggo o leggo mal volentieri un libro che non è di mia propriet
L'offerta, per quanto si dice, deve servire a que' preti per provvedersi di libri ecclesiastici, da studiare per erudirsi nel loro sacro ministero; ma parecchi de' preti veneziani consacrati fanno l'uso di quell'offerta, che fece don Guottibuossi, cappellano in casa di Ruggiero e servente di Bradamante. Stanza 69.
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