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trovato nel torno nella scorsa notte alle ore 8-3/4 pomeridiane involto in Pannilini num. 3 di tela fina orlati di merletto. Copertine, num. 2, imbottite di percallo cilestro Fascie num. 1 fine. Cuscini num. 1 con. fodera bianca di tela battista ricamata. Cuffini num. 1 di mussolino ricamato, foderato di seta azzurra.

Il letto, un armadio con lo specchio, un cassettone, una piccola scrivania disposta contro la finestra, alla luce, e un tavolinetto da lavoro, in un angolo, ne formavano l'addobbo. Sulla scrivania due pile di libri inglesi dalle copertine bianche, una scatola di carta da lettere, una cartella di stoffa antica e un calamaio da viaggio.

Si mise a scarabocchiare di faccie impossibili e di figure mostruose tutte le copertine de' suoi trattati, tutte le pagine de' suoi cartolari, tutti i frontispizi de' suoi libri.

Qualche visita alla sua vecchia matrina che le donava una manata di quei confetti a cornetti, duri, bianchi, con un bastoncino di cannella dentro; qualche immenso lavoro ad uncinetto che solo le fanciulle provinciali osano affrontare, cioè fazzoletti di merletto per garantire il damasco giallo-sbiadito dei mobili, copertine per le fiere di beneficenza, copertoni per i letti alti e larghi degli zii: quattro volte all'anno, la confessione, breve racconto di piccoli e stupidi incidenti.

Per ingannare il tempo egli si mise a percorrere la fronte della stazione, da un capo all'altro; poi riattraversò la sala del Caffè ed uscì sul piazzale. Non una carrozza, non un passante, non un rumore. Sulla facciata esteriore dell'edifizio erano aperti l'ufficio del Dazio, dove due impiegati chiacchieravano fumando nelle pipe, e il passaggio d'entrata, col gabbiotto della giornalaia: una vecchietta sonnecchiante in mezzo alla mostra dei fogli illustrati, aperti nelle pagine più vistose, fra le grosse intestazioni dei quotidiani e le copertine dei libercoli pornografici. Le pozzanghere formate dall'acquazzone del pomeriggio rendevano malagevole l'avventurarsi oltre il marciapiedi; rinunziando ad entrare in citt

Che cosa avete? le domandò premuroso tirandosela vicino. Ella tardò invece a rispondere, ma il suo viso era così tranquillo che De Nittis non le ripetè la domanda. È la grande opera? ella chiese indicandogli un mucchietto di fascicoli a copertine rosee. La mia grande opera! ribattè con un sorriso d'ironia, quella che forse non finirò.