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Aggiornato: 4 luglio 2025
Nessuno meglio di Voi potrebbe dire in qual modo sia nato inaspettatamente questo mio nuovo tenue volume. Chè, se mia fu la scelta del tèma, Vostro fu il merito, posto che il libro non accresca i miei torti verso le lettere, se mi venne fornita l'occasione di scriverlo. E quale occasione! La più solenne che amor proprio di autore potesse ambire. Nè contento di avermi coi vostri insigni colleghi, i Curatori di codesta illustre Tayloriana Istituzione intesa a promuovere fra gli Inglesi lo studio delle lingue e delle letterature moderne, messo in condizione di ragionare per tre volte, innanzi ad un pubblico veramente eletto, intorno al sommo fra i nostri scrittori contemporanei, la vostra bont
E però l'autore preferí di procacciar de' riposi alla mente de' suoi lettori, e di parlare separatamente di ciascuna delle letterature moderne, continuando di ciascuna separatamente la storia da' primordi di essa fino agli anni piú vicini a noi.
Chi porrá mente alle circostanze differenti che rendono differente il modo di concepire le idee e verrá investigando le origini delle varie lingue e letterature, troverá che i popoli, anche per questo lato, hanno tra di loro de' gradi maggiori o minori di parentela.
Io non sono partigiano denigratore della letteratura tedesca. La ammiro, non ciecamente, ed ho soprattutto sicura coscienza di conoscerla, direttamente, assai meglio di tanti fanatici germanofili ed ex-germanofili. Potrò errare nell'apprezzamento, ma so quel che mi dico. Ora, la letteratura tedesca, incominciata assai tardi, quando tutte le letterature d'Europa contavano secoli di vita rigogliosa, vanta un solo poeta di primissimo ordine, il Goethe, una sola fioritura veramente geniale, il romanticismo. Ed io ho sempre avuto simpatia, anzi ho sempre sentita vera affinit
Le letterature straniere non sono comunemente troppo conosciute in Italia, quantunque pur tanto qui se ne parli da taluni o per lodarle o per biasimarle, secondo che la moda od altri impulsi meno innocenti comandano. Ne' tempi addietro coloro, che in Italia conoscevano alcun poco la letteratura de' greci e quella de' latini e la nostra, reputavansi dottissimi.
Anche De Nittis le ricusava ogni spiegazione per non interrompere coi dogmi di un qualunque altro sistema, non più vero o più vasto di quello cristiano, l'elaborazione dalla quale doveva uscire il suo carattere spirituale. La natura profondamente religiosa di Bice aveva bisogno di questa crisi per riconoscere sè stessa. Invece egli l'iniziava alle rivelazioni delle grandi letterature per apprenderle nella passionata variet
Mediante la storia della poesia italiana viene per la prima volta a confermarsi nelle letterature moderne questa veritá: che il poeta allora solamente ottiene il fine piú sublime e piú vero dell'arte, quando tien conto del carattere della sua nazione e del suo secolo, e non lo ributta sdegnosamente come inopportuno a' suoi intendimenti poetici.
Durante questo tempo, i francesi hanno iniziato per la letteratura italiana contemporanea quel che facevano da un pezzo per altre letterature straniere. Si sono degnati di accorgersi che c'è un po' di buono anche tra noi. Un accademico, che aveva prima scoperto i romanzieri russi, scopriva Gabriele D'Annunzio e lo presentava all'ammirazione del mondo intero, giacchè quando Parigi ammira, per la sua naturale funzione di cervello del mondo, induce tutte le nazioni civili a sentire e pensare come lui. Rivolti, così per caso, gli occhi a quest'umile Italia, meravigliati che avevamo anche noi parecchi poeti, parecchi romanzieri degni della loro curiosit
Di studiosi specialmente versati nelle letterature classiche, in Italia ce n'era in fondo uno solo di grande valore: Domenico Comparetti. E il Comparetti, un po' per l'isolamento, che esclude i contrasti e i loro fecondi risultati, un po' per il suo temperamento, non professorale, non vago di teorie, non paziente di propaganda, non si propose il problema delle condizioni e dei bisogni della sua disciplina in Italia. Per lo meno, non lo studiò con l'ardore del Carducci, del D'Ancona, del De Sanctis: tirò diritto per la sua via, ampia e luminosa. E quindi, per gli studî dell'antichit
Abbiamo giá detto nell'articolo primo che per gl'italiani la parte piú utile della storia del signor Bouterweck sarebbe quella che tratta non della nostra ma delle letterature straniere; e stiamo pur sempre in questa persuasione. Tuttavolta anche i due primi volumi che comprendono le cose nostre, quantunque meno importanti per noi, non sono da rigettarsi come inutili.
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