United States or Bolivia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Poi passarono vicino alla conserva dell'olio: ella vi buttò l'uniforme disadorno di galloni. Alla fine passando presso un mucchio di letame, ella vi buttò i galloni, rivoltandoli con una pala, per farli andare sotto. Dio mio, ti ringrazio! esclamò il maggiore. E il cavallo, che facciamo del cavallo? Se lo trovano, siamo perduti. È vero mormorò lui. Bisogna farlo scomparire. Ora lo ammazzo.

Egli t'ha sanate le piaghe col sangue suo, e piú, ché ne se' facto ministro; e tu el percuoti con lascivi e disonesti peccati! Il pastore buono ha lavate le pecorelle nel sangue suo; e tu gli lordi quelle che sonno pure, tu ne fai la tua possibilitá di mecterle nel letame. Tu debbi essere specchio d'onestá; e tu se' specchio di disonestá.

Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; gent'e` avara, invidiosa e superba: dai lor costumi fa che tu ti forbi. La tua fortuna tanto onor ti serba, che l'una parte e l'altra avranno fame di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, s'alcuna surge ancora in lor letame,

Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; gent'e` avara, invidiosa e superba: dai lor costumi fa che tu ti forbi. La tua fortuna tanto onor ti serba, che l'una parte e l'altra avranno fame di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, s'alcuna surge ancora in lor letame,

Quattro bruttissimi, neri, maltenuti: casupole da contadini. L'ammalato di tifoide abitava nell'ultima casupola quasi nascosta dietro la stalla, nelle esalazioni del letame. Poco discosta, ma assai migliore era l'abitazione di Sandro e Maria. Si componeva di due stanze, vicino al fenile. Finita la visita con tutte le regole, il dottore andò direttamente alla casa di Maria, sperando di trovarla.

Poveri contadini, che avete lavorato sotto la pioggia, nel letame, forse colpiti anche dallo sprezzo di noi che passavamo in carrozza, poveri fratelli che sorgerete a vendetta in un non lontano, beatevi del sole, dell'oro, dell'incenso della vostra chiesetta.... Contribuire a farvi gioire un po', un sol giorno nell'anno, è affetto, è delicatezza, è forse anche dovere.... Ed io come sono egoista!

Nel volto aveva un pallore terreo; le labbra quasi nere; gli occhi torvi, socchiusi; e in quella selva di capelli scuri, arruffati, spiccavano certi ciuffi grigi, che nessuno si ricordava di avergli visto. In mano teneva il forcone col quale aveva portato fuori il letame di sotto alle bestie. Guardava la campagna rovinata, senza proferir parola; gli altri, però, guatavano in viso a lui.

Come giovine e bianco il flessuoso Mio corpo, e come snello! Or lo disfiora il cupido, bramoso Bacio del tuo coltello. Suvvia, taglia, dilania, incidi e strazia, Instancabile e muto. Delle viscere mie godi, e ti sazia Sul mio corpo venduto!... Fruga, sinistramente sorridendo. Che importa?... Io son letame. Cerca nel ventre mio, cerca l’orrendo Mistero della fame!...

S'è divertita a coprire i vostri fumaiuoli di vecchie pelli d'obelischi!... Che schifo! Forse la luna li strappò alle piramidi, quei mantelli turchini che drappeggia sui mucchi di letame e d'ossami dall'odor caldo, forte e accanito!... Tu vuoi non è vero? abbellirli di nostalgia commovente, o stupidissima luna! Le officine.

La tua fortuna tanto onor ti serba, che l’una parte e l’altra avranno fame di te; ma lungi fia dal becco l’erba. Faccian le bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, s’alcuna surge ancora in lor letame, in cui riviva la sementa santa di que’ Roman che vi rimaser quando fu fatto il nido di malizia tanta».