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Aggiornato: 17 giugno 2025


43 Tu m'hai, Ruggier, lasciata: io te non voglio, lasciarti volendo anco potrei; ma per uscir d'affanno e di cordoglio, posso e voglio, finire i giorni miei. Di non morirti in grazia sol mi doglio; che se concesso m'avessero i dei ch'io fossi morta quando t'era grata, morte non fu giamai tanto beata.

Le fiamme crepitano da ogni parte. TIMANDRA. Cimoto, vanne! Le fiamme incalzano! Ancora un istante e non sarai più in tempo. E tu? TIMANDRA. Io... io compio il sacrificio... ed infioro la vittima... vanne! Le fiamme son qui. CIMOTO. Timandra, hai ben sentito che egli mi ha detto di non lasciarti?

« Il pensiero di lasciarti sola al mondo mi spaventava. Non volevo crederci; non mi ci potevo adattare. Speravo sempre; volevo sperare ad ogni costo.

Lasciarti... in mano di... O Dio pietoso!... Lo raccomando... Preghi... Un ultimo sguardo supplicante rivolse alla monaca; le labbra cessarono di baciare e di parlare; una lieve contrazione corse per tutto il corpo della poveretta e con un sospiro il capo si reclinò sulla spalla. La monaca porse il bambino alla balia. Prendete, portatelo di l

L'ora è ben tarda, disse allora il Palavicino, e bisogna ch'io vada alla casa del Besozzo, dove stassera si raccoglieranno un cinquanta del nostri che staranno pel duca Massimiliano e per te, duca Francesco. Non so se il castellano abbia licenza dal cardinale di Sion di lasciarti uscire? Sa il cardinale il perchè, ed ha gi

È una vera fortuna, caro nipote, che io conoscessi un uomo di tanta saviezza al quale affidare la tua custodia. Non ho voluto fin qui lasciarti praticare co' tuoi coetanei, essendo difficile di trovare buoni compagni fra una gioventù generalmente viziata e pericolosa. Sappi però che vo' cercando qualche giovane dabbene e degno di te per avvicinartelo. Io so benissimo che ognuno ama di conversare e divertirsi co' suoi eguali. Abbi pazienza, e ti sar

Quando si fu un po' calmata, e partita la Ghita, il Brinda riprese: Non devi lasciarti vincere dal dolore.... Agatina e Enrico sono stati sempre due coppe d'oro, due buoni cristiani; hanno patito, come hai patito tanto anche tu, figliuola, in questo tempo; hanno espiato e ti hanno fatto espiare il troppo bene che ti volevano... Sarebbe un grande esempio pei genitori che non sanno temperare la loro affezione verso i figliuoli, che li amano troppo ciecamente... Sar

«, speralo, perchè ogni buona opera dee ricevere il suo premio anche in terra, e tu ne avanzi molti di questi premii. Or via, lasciami condurre a fine il mio duello, e poi mi ti porrò al fianco per non lasciarti mai più. Fedeliaggiunse parlando ai Saraceni «s'io muoio, questi è il signor vostro; ogni ferita che darete in pro suo, sar

ALESSANDRO. Su, caminate, andate via. PANFAGO. Vorrei sapere il vostro disegno, io. ALESSANDRO. Il nostro disegno? non lasciarti mai finché tu non muoia appiccato. PANFAGO. Merito questo io per avervi cosí ben servito? ALESSANDRO. Non si trova gastigo che basti a meritar la tua ladreria. Capitano, di grazia, fatelo strascinare, ch'io mi muoio di voglia di vederlo appicato presto.

No, no, non voglio lasciarti, Kabango! Ascolta, Kabango... Posso, se vuoi, condurla con me. Se la fortuna sorride a me, sorrider

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