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62 temperando il dolor che gli ardea il petto, di non aver gran disir sfogato, col refrigerio di portar l'elmetto che fu d'Orlando, come avea giurato. Dal conte, poi che 'l certo gli fu detto, fu lungamente Ferraù cercato; fin quel dal capo gli lo sciolse, che fra duo ponti la vita gli tolse. 65 Sdegnata e malcontenta la via prese, che le parea miglior, verso Oriente.

Stupefatti al levarsi de l'elmetto, mirandosi, restaro i combattenti; che 'l cavallier, per quanto apparea fuora, non eccedeva i diciotto anni ancora. 108 Si maraviglia la donzella, come in arme tanto un giovinetto vaglia; si maraviglia l'altro, ch'alle chiome s'avede con chi avea fatto battaglia: e si domandan l'un con l'altro il nome, e tal debito tosto si ragguaglia.

35 d'un cavallier, ch'all'ombra d'un boschetto, nel margin verde e bianco e rosso e giallo sedea pensoso, tacito e soletto sopra quel chiaro e liquido cristallo. Lo scudo non lontan pende e l'elmetto dal faggio, ove legato era il cavallo; ed avea gli occhi molli e 'l viso basso, e si mostrava addolorato e lasso.

Tal costui venne, e col lucente acciaro L'elmo gemmato ad Ottoman percote; Mille accese faville al cielo andaro, E sonaro le piaggie indi remote; I gran diamanti, onde l'elmetto è chiaro, Il brando, ben che fin, spezzar non pote; Ben del feroce Re l'animo accese, Ch'a lui si volse, e sul terren lo stese.

Sogghignava, invece di sorridere, e la bocca giovanile, coi denti bianchi sotto i baffi impeciati, puzzava di acquavite; nel parlare, mischiava un po' di piemontese a un po' di napoletano, e mentre Temistocle ammirava la sua daga e Gian Maria si provava l'elmetto, egli seguiva con l'occhio freddo e indifferente ogni passo della Cammilla per essere pronto a schivarla se gli fosse venuta appresso.

"No, io non lo temo (rispose Gabriele straziato dal di lei crescente affanno); tutto anzi mi fa sperare, e specialmente la forza delle vostre preghiere...". Ma non potendo mentire al tremendo presentimento che l'ingombrava, strinse a lei fortemente la destra, e coll'accento d'un'angoscia disperata soggiunse: "Ma se mai fosse..? se una spada, un colpo nemico... se io non dovessi insomma far più ritorno a voi?.. vi ricorderete di me? pronuncerete soventi il nome di Gabriele, di quel Gabriele che non sapeva vivere che per voi sola?" Si rizzarono pel terrore a Rina le chiome, e "Oh cielo, gridò, non abbandonarmi! Gabriele, uccidimi piuttosto che dir così". E cadendo con, ambe le ginocchia a terra, esclamò: "Santa Vergine, se questa è l'ultima volta che io lo debbo vedere, fate che prima ch'ei parta io rimanga qui morta". S'alzò, e nel delirio dell'ambascia e dell'amore si slanciò ad abbracciarlo, abbandonandosi colla persona sul petto di lui quasi svenuta: Gabriele mirando lei posare la smarrita faccia sul suo corsaletto d'acciaio, piegò ver quella con trasporto il capo e... il rimbombo d'un colpo di cannone li fece trasalire. Rina rilevatasi corse incontro alla madre che in quel mentre rientrava, frettolosamente nella stanza con Falco che disse: "Presto partiamo: hanno dato l'ultimo segno, è d'uopo affrettarci se non vogliamo essere in ritardo a salire le navi e farci rimproverare dal signor Castellano". Gabriele ripose in capo l'elmetto, si ravvolse nel mantello, pronunciò un addio, altro vide udì col

4 Capitaro in un prato ove a diletto erano cavallier sopra un ruscello, duo disarmati e duo ch'avean l'elmetto, e una donna con lor di viso bello. Chi fosser quelli, altrove vi fia detto; or no, che di Ruggier prima favello, del buon Ruggier di cui vi fu narrato che lo scudo nel pozzo avea gittato.

Si levò su le staffe e si raccolse fermo in arcione, e per non dare in fallo, lo scudo in mezzo alla donzella colse; ma parve urtasse un monte di metallo: ed ella in guisa a lui toccò l'elmetto, che stordito il mandò di sella netto. 127 Troppo spiacque a Zerbin l'esser caduto, ch'in altro scontro mai più non gli avvenne, e n'avea mille e mille egli abbattuto; ed a perpetuo scorno se lo tenne.

68 Quasi sul collo del destrier piegosse per l'aspra botta il Saracin superbo; e quando l'elmo senza incanto fosse, partito il capo gli avria il colpo acerbo. Con poco differir ben vendicosse, disse: A un'altra volta io te la serbo: e la spada gli alzò verso l'elmetto, sperandosi tagliarlo infin al petto.

Tutti dicono: Se tu avessi avuto l'elmetto sarebbe stato meglio. Tutto a posto? Tutto a posto. All'improvviso la blindata del tenente Cenami che mi segue a 100 metri di distanza s'incendia. Alt. Il suo motore è in fiamme. Subito, tutti allo spegnimento.