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Aggiornato: 29 giugno 2025
L'orrore era grande, e il sangue!... Quanto sangue laggiù, tra i cocci e i rifiuti, nel fango, su per la nera poltiglia luccicante!... Arrivò un medico, arrivarono le guardie, il pretore, un delegato, curiosi d'ogni parte. Il corpo dell'Antonietta fu tolto di lì, adagiato in una vettura, e trasportato allo spedale degl'Incurabili. Perchè la poverina era ancor viva.
Ecco la sconsolata Margherita che geme ginocchioni davanti a una immagine della Mater Dolorosa e Tecla invocante la stessa Pia che a sè la richiami da questo basso mondo ove per lei l'ora dell'amore e della intensa vita passò; e bella, florida di speranze come a primavera la spica, come il tralcio d'estate, nell'ombra d'un carcere, con l'orrore della ghigliottina negli occhi, la fanciulla che Andrea Chénier udì singhiozzare, avvinghiandosi disperatamente alla vita; «je ne veux point mourir encore!» Ecco il Bonnivard di Byron che nel nero Chillon apprende ad amare la disperazione.
Federigo II volle rendere più lieto il castello, allorchè, condusse, a Napoli Niccola Pisano, il più grande artefice del suo secolo, e gli commise la cura di adornarlo. Ma il genio dell'architetto piegò suo malgrado alla vista dello edifizio che migliorava, e i suoi trovati non fecero che aumentarne l'orrore.
Alle undici, quando maggiore era la mischia, l'uragano che da alcune ore minacciava di scoppiare, venne ad accrescere l'orrore di quella notte di sangue.
Attraverso tutto l'orrore della propria paura ella sentiva nella morte di Desdemona una passione, che Ofelia stessa non avrebbe potuto comprendere malgrado tutta la propria tenerezza di fanciulla. Infatti quell'ultima menzogna per accusare sè stessa provava forse la superiorit
La figliastra. Ah, nel sole, signore, felice! È l'unico mio premio, la sua allegria, la sua festa, in quel giardino; tratta dalla miseria, dallo squallore di un'orribile camera dove dormivamo tutti e quattro e io con lei io, pensi! con l'orrore del mio corpo contaminato, accanto a lei che mi stringeva forte forte coi suoi braccini amorosi e innocenti.
La stessa, rispose il Vérod guardandolo negli occhi; ma più urgente, più sconsolata di quella che voi rammentate. Voi mi conoscete, è vero? Anch'io subito vi riconobbi. Voi sapete che troppo presto io vidi la miseria, il vuoto, l'orrore della vita. Come mai? Siete povero? Avete sofferto qualche ingiustizia per opera degli uomini o del destino?
Il figlio (colluttando con lui e alla fine buttandolo a terra presso la scaletta, tra l'orrore di tutti). Ma che cos'è codesta frenesia che t'ha preso? Non ha ritegno di portare davanti a tutti la sua vergogna e la nostra! Io non mi presto! non mi presto! E interpreto così la volont
Mi risparmino i lettori l'orrore di descriverla!.. Un viso da leticare il giallo alle carote, un personale impossibile, due mani che certamente non sarebbero state sproporzionate per il Biancone di piazza.
tendendo il pugno verso il fondo della scena. Impostori! Vigliacchi! Traditori! Mi avete imposto il disonore di fuggire! Per la prima volta, ho conosciuto l'orrore della fuga! Da solo, da solo, vi saprei affrontare tutti! E vincere tutti col mio solo fucile contro tutti i vostri fucili! Mordendosi le mani con rabbia. Se non avessi avuto il Sinrun da salvare!... Non l'avranno!
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