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Aggiornato: 31 maggio 2025


Piangeva e rabbrividiva, con una consolazione lontana, una consolazione che le veniva dalle viscere, debole ancora, confusa, eppure deliziosamente soave. Poco lungi da casa incontrò Alberto che la sgridò con dolcezza, dicendole che era stata imprudente. Egli era agitato, temeva per lei; ma sotto l'ombrello che la riparava, non vide le sue lagrime, no, queste non le vide.

Quello esteriore era verdognolo, orlato di antico jais. Sotto il braccio sinistro ella aveva l'ombrello: il destro era infilato nel manico d'un cestino, che doveva essere ben greve: la piegava, quasi. E così disparve. Poco dopo giunse lassù il delegato di pubblica sicurezza con un medico, frequentatore della Farmacia della Rosa in piazza Carbonara.

Su questo filo all'incirca correvano i suoi pensieri, mentre le cicale facevano coro dagli ulivi. Finalmente il piccolo Cresti comparì nel vano d'un portichetto e si avvicinò col suo passo diritto di soldatino di piombo, tenendo l'ombrello chiuso sopra una spalla come uno schioppetto e il pacchetto delle paste nella mano.

E l'abate, in piedi, agitando l'ombrello verde, che teneva sempre nella mano destra, canticchiava il pezzo con una voce assai fresca e intonatissima per la sua et

Cesare Lascaris consegnò l'ombrello gocciolante alla domestica, e sorrise tranquillo. Se si tratta d'un caso grave, sar

Qualche nuovo arrivato chiudeva l'ombrello e batteva i piedi sulla soglia dell'uscio a vetri per scuoter l'acqua e il fango degli stivali, guardando come un alluccinato.

Ma il signor Lavia ch'era entrato giusto allora, e posato l'ombrello e il cappotto s'era avvicinato e aveva sentito il discorso, interruppe quel concerto con il suo fare di me n'impippo, curandosi poco del nababo del paese. Che diavolo dicevano! perchè parlavano quando non sapevano le cose? Quello che accusavano era un disgraziato tormentato dal rimorso, un infelice il quale amava ancora la moglie che aveva uccisa nel primo impeto: ora imponeva a stesso una terribile espiazione. Poteva dirlo lui che lo sapeva da fonte sicura, dal notaro Anselmi, figurarsi! Striati non usciva mai di casa, passeggiava innanzi e indietro nello scrittoio dalla mattina alla sera, tanto che aveva gi

Tra la folla degli avvocati accorsi a dare l'ultimo addio ai condannati, si distingueva il Majno che camminava con l'ombrello in una mano e il cappello nell'altra, salutando dappertutto: «Addio, Chiesi, ciao, Federici, coraggio, Romussi, sta allegro, Valera, arrivederci presto, don Davide, eccNei suoi addii era lo strazio di un avvocato e di un amico reso impotente dalla legge marziale.

Le parole dell'Abate furono, entro un quarto d'ora, riportate di palco in palco, e anch'esse cresciute, aumentate, a favore della ragazza: e del resto, prima che il secondo atto fosse a mezzo, l'ombrello verde dell'Abate aveva fatto la sua comparsa in varii palchi; egli aveva ripetuto da il suo giudizio, e con la sua solita chiarezza.

Ma .... Eravate nelle nuvole? Di Cecilia non mi stupisco; ella non sa mai dov' abbia la testa; ma tu, Ferruccio, vergogna! E in che stato siete! Col fango fin sopra i capelli! Su, presto, andate a mutarvi vestito, e poi subito a tavola. Tu, Ferruccio, consegna l'ombrello a Menico che lo riporti alla vecchia Marta. Gi

Parola Del Giorno

prorruppe

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