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Aggiornato: 29 giugno 2025
2. S. M. l'Imperatore d'Austria sar
Considerazioni politiche ed economiche costrinsero, l'imperatore a spingere la libert
Intanto vi avverto che all'Apollo da ragazza non ci sono mai stata e che cinque anni fa ero ancora a Bologna. Ma.... Mio padre poi è piccolissimo di statura e non ha mai portata la barba. Ma allora, quel ritratto?... Quel ritratto? Abbiamo guardato l'album degli uomini illustri: il ritratto era quello di Don Pedro d'Alcantara, l'imperatore del Brasile. Aveva ragione anch'io!
Filocrate, ritornato di Spagna, piú che mai nel suo amore acceso, per entrare in casa di Lúcia e non esser cognosciuto, viene in abito di pelegrino dimandando limosina in lingua spagnuola; ed è a la fine da la madre accettato in una corte come pover'uomo: ove, con Demofilo socero di Calonide, entra ne le lodi de l'imperatore e di piú principi.
Tanto peggio per voi, dice l'abate, e continua, stringendosi nelle spalle: » In questi tempi capitò per quel paese l'imperatore Enrico III. Il marchese gli andò incontro per festeggiarlo, e menarselo al castello. Lo accompagnò Goccelino come scudiero.
L'Imperatore, quasi per anticipare quello che aveva in mente eseguire, ordinò si fabbricasse una citt
In Italia il risveglio dell'entusiasmo napoleonico fu incomparabilmente più forte e più giustificato. L'imperatore era considerato come il più grande degl'italiani: aveva risuscitato dal sonno millenario il sacro nome del paese, aveva frenato con leggi moderne l'antico disordine tradizionale, aveva versato con gesta senza pari un'ambizione inquieta nel cuore della snervata gioventù. Di tanto in tanto all'Elba gli era ribollito nelle vene il sangue italico: egli promise: «a Parigi sono stato un Cesare, a Roma sarò un Camillo». Sulle nuove strade alpine, nell'arena cesarea della capitale lombarda, nel duomo risorto dalle rovine, nell'Arco di trionfo, a cui l'imperatore aveva destinato l'Impresa di Alessandro del più grande scultore moderno, e che ora glorificava le imprese dell'Austria, l'italiano incontrava a ogni piè sospinto nel settentrione della penisola le orme del grande compatriota. Il suo Regno d'Italia era stato un governo ben più umano e nazionale del dominio austriaco e della forca borbonica. L'odio ai francesi, che la musa di Alfieri aveva bandito alla gioventù, dileguava a poco a poco sotto la cupa compressione della nuova dominazione straniera. Niccolini, che in altri tempi con un alto grido di sdegno aveva atteso sulla via di Brenno il figlio d'Italia discendente dalle Alpi, e non aveva trovato che sarcasmo per l'iscrizione della medaglia commemorativa francese l'Italie délivrée
Il papa spiegò che aveva intesa la prima, l'imperatore si contentò. Continua. Volea finirla una volta con questi italiani, con questi milanesi principalmente, che intendean cosí male l'imperio; volea questo restaurare a modo suo finalmente. Seguirono belle sortite degli assediati.
Nella st. 28 per indicare l'Imperatore di Costantinopoli, si dice il Re che di Bisanzio avea l'impero Spiace al Cav. d'Urfè questo titolo di Re dato ad un Imperatore, dicendo che i titoli si possono accrescere, non gi
Il patriarca di Ravenna era ancora, nell'XI secolo, così ricco e così potente che l'imperatore Enrico IV, durante la sua lotta contro Gregorio VII e la contessa Matilde, trovò in lui il suo più forte sostegno. Fu l'arcivescovo della citt
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