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Aggiornato: 29 maggio 2025


«Il commissario imperiale Annibale di Sommariva, ciambellano, capo dell'ordine di Maria Teresa, generale, tenente maresciallo, e colonnello proprietario d'un reggimento di corazzieri di S. M. l'imperatore d'Austria, prende possesso in nome delle Alte Potenze Alleate dei dipartimenti, distretti, citt

Lo Zephir domandò alla nave ciò che c'era di nuovo all'Elba e Napoleone stesso rispose con la tromba: «L'Imperatore sta molto bene». Così sfuggi felicemente al pericolo.

Lo stato maggiore resta , a guardarsi uno con l'altro, come tanti scemi. Alla fine, il generale dice al capitano: Io mi ritiro; se arrivasse il granatiere, prevenitemi, per avvertirne l'imperatore. E rientra fra le quinte anche lui. Il capitano, a sua volta, sfodera la spada e grida all'aiutante: Il mio dovere mi chiama: se giunge il granatiere, avvisatemi subito. E via.

Caro nipote (egli diceva) tu eri ricco; tu stavi da papa; tu invidiato da tutti; che importava a te che regnasse Pietro o Martino? Lascia cuocere i potenti nel loro brodo, e troverai maggior pace. Guelfi e Ghibellini, l'imperatore e il pontefice, la tirannide e la libert

Ad ogni modo, in mancanza d'altri, i ghibellini si gettarono in braccio a uno strano capo, Giovanni re di Boemia figliuolo di Arrigo VII, un bel giovane tutto zelante per l'imperatore, per il papa, per la pace, per qualunque impresa, vero cavaliere di ventura, precursor de' condottieri, quasi giá condottiero.

L'imperatore si teneva sempre al suo cauto metodo delle due porte aperte. Si abboccò con lo czar a Stoccarda e, nello stesso tempo, diede affidamenti tranquillanti alla corte di Vienna. Mentre a Plombières stringeva la grande congiura con Cavour, i suoi giornali di corte parlavano con freddezza glaciale delle speranze d'Italia. Napoleone III fu sorpreso egli stesso dell'effetto del suo amaro saluto di Capodanno all'ambasciatore austriaco. Alcune settimane dopo fu conchiuso il matrimonio del principe Napoleone: la sollecitudine dinastica del risalito non si smentì neppure in quei giorni pieni di fecondi disegni. Nel febbraio il discorso del trono annunziò «che l'interesse della Francia si trova dovunque occorra porgere la mano a una causa di giustizia e di civilt

Il conte di Cavour aveva carezzate le idee inglesi, essendo deputato e giornalista: arrivato al potere, ei comprese la parte che l'imperatore Napoleone andava a far rappresentare alla Francia, e si appoggiò apertamente e con abbandono sur essa.

Dicono che l'Imperatore, pur ignorandone l'autore, abbia molto gradito l'Epistola, e siasi esso stesso preso la briga di divulgarla. Quanti fatti consimili avr

12 Quivi fortificar facea le mura l'imperatore, e riparar le porte; che de' Bulgari ben non s'assicura, che con la guida d'un guerrier forte non gli faccino peggio che paura, e 'l resto ponghin di sua gente a morte. Or che l'ode prigion, quelli teme, se con lor sia il mondo tutto insieme.

XI. Rotta e interruzione. Fatto è che l'Imperatore de' Francesi potè scrivere d'avere francato e il Piemonte e la Lombardia; potè questa e quello chiamare debitori alla Francia; potè quindi prescrivere al suo benefizio il limite della propria volont

Parola Del Giorno

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