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Aggiornato: 11 maggio 2025


Ma l'autocrate d'Antibo aveva capito, lui, che i propositi di Sennacheribbo eran di quelli che non possono scollarsi comechessia: nunquam dimoveas.

Il Procurator generale avrebbe voluto procedere. Ma l'autocrate d'Antibo, alle prime rimostranze fattegli fare officiosamente da Re Zuccone, rispose: «Essere Re, non esser sindacabile se non da Dio, per la propria condotta verso alcun suo suddito. Non potersi sottoporre ad alcun Tribunale scaricabarilese in virtù del principio d'estraterritoralit

Ma, se questi duo proci venivan disprezzati e dal popolo e dalla Principessa, l'autocrate d'Antibo seppe farsi abominare; ed avrebbe appreso ad esecrare il nome di Re alla più monarchica nazione.

Le Eccellenze della Guerra e degli Interni, che parteggiavano per l'autocrate d'Antibo, applaudirono e disser: «Brava!». Le Eccellenze degli Esteri e della Grazia e Giustizia, che tenevano pel monarca d'Introibo, sclamarono: «Evviva!». Gli Eccellentissimi delle Finanze e dei Lavori pubblici, fautori del despota d'Exibo, soggiunsero: «Ottimamente!». Ed i capi de' Dicasteri dell'Istruzion Pubblica, di Agricoltura, e Commercio e della Marina, i quali non si erano addetti ancor definitivamente ad alcun proco, riserbandosi la parte più lucrosa dell'arbitro, conchiusero: «A meraviglia!».

Il primo maggio fu la presentazione e l'accettazione dei concorrenti. Principali erano: il monarca d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo. Poi ci fu un vecchio general di esercito o maresciallo che dir si voglia, di non so che lontano paese, di Fanfaronia, credo; due poeti; cinque o sei nobilicchi spiantati; un dipintoruzzo di sorici; un maestro di pianoforte; ed un tenore.

«Ho giurato», rispose l'autocrate, che era uomo di parola. «Vedrai se so levarmi i moscherini dal naso!». E chiamò gli aiutanti: «Prendete costui, prendetelo; menatelo nel cortile e fategli esalar l'anima sotto le verghe». Così fu fatto.

Se l'autocrate si fosse trovato sul battello naufragato, la sua morte nel punto che da tante parti gli audaci scendevano in armi avrebbe forse segnato il principio della fine; ma, per un improvviso mutamento, la Corte aveva seguito la via di terra, e allora le parziali rivolte erano state soffocate nel sangue: dei capi, solo Zakunine, rimasto lontano, sopravviveva.

Interrogato se avesse motivi di rancore personale contro una o tutte le sue vittime ed invitato a dare spiegazioni intorno alle parole profferite nel giorno del tumulto popolare contro l'autocrate d'Antibo, parole che per l'indulgenza eccessiva del colonnello gli avevan fruttato un solo mese di arresti di rigore, rispose: «Pronunziai quelle parole perchè indegnato dall'assassinio del povero Coppa di oro.

Ma chi scegliere? Veramente, di proci non si penuriava. Tutti i Re da corona o spodestati, tutti i Principi reali del mondo, sarebbero stati prontissimi ad impalmare una donnina bella quanto il sole, la quale recava in dote il Reame di Scaricabarili, con seicencinquantaquattromila e trecenventun miglio quadrato di superficie e cenventitrè milioni quattrocencinquantaseimila, settecentottantanove abitanti (secondo l'ultimo censimento ufficiale). E i sovrani dei tre Regni confinanti: il monarca d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo, avevano gi

Si apparecchiò la caccia nella macchia di Valquerciame, bosco famoso, a non molti chilometri da Scaricabarili. Re Zuccone, vecchio e podagroso, non seguiva più le cacce da qualche lustro ed aveva preferito sempre una buona mensa a questi divertimenti faticosi, e la selvaggina e la cacciagione in tavola alle fiere nelle selve. La Principessa invitata, avrebbe voluto, ma non ardì scusarsi; e promise di trovarsi al convegno, con pochi gentiluomini ed alquante gentildonne di Corte. Il monarca d'Introibo, il despota di Exibo e l'autocrate d'Antibo partirono nottetempo dalla citt

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